- A Porta a Porta, il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, Movimento Cinque stelle, ha rivelato: «Uno dei motivi per cui Salvini staccò la spina al Conte 1 fu che non voleva che Giorgetti andasse fare il commissario europeo perché questo avrebbe spostato l’asse della Lega verso Giorgetti».
- Il dilemma si ripete oggi: se Salvini spostasse la Lega definitivamente verso l’europeismo e la moderazione, con un voto a sostegno di Draghi al Quirinale, sarebbe la vittoria finale della cultura del partito incarnata da Giorgetti.
- Chissà se anche questa volta Salvini sarà in grado di far saltare tutto pur di non perdere l’unica cosa che conta per lui: la Lega.
La partita sul Quirinale riapre ferite mai davvero rimarginate, come quelle interne alla Lega. Chi vuole che Mario Draghi rimanga a palazzo Chigi coltiva la speranza che il premier completi il lavoro sul Piano nazionale di ripresa e resilienza ma anche quello di catalizzatore del cambiamento del sistema dei partiti: da quando Draghi è arrivato a palazzo Chigi in febbraio, si è dimesso il segretario del Pd Nicola Zingaretti teorico dell’alleanza strategica con i Cinque stelle ed è arrivato Enric



