- Per comprendere Ursula von der Leyen bisogna seguire due piani paralleli, e questo vale anche per il suo viaggio a Milano. C’è il piano degli annunci, dove esibisce compattezza su Kiev e sull’energia. L’altro piano è quello della sostanza: la farsa sul tetto ai prezzi del gas ha già mostrato quanto sia ardua l’impresa di scostare la presidente dal suo asse con Berlino. E dopo i tradimenti sull’energia, il rischio è che ne arrivi un altro sugli aiuti di stato.
- Nei giorni in cui Scholz annunciava il suo bazooka, la Commissione Ue pensava a come riformare la cornice sugli aiuti di stato. La querelle sull’Inflation Reduction Act di Biden dà ora l’occasione a von der Leyen per dire che «bisogna favorire gli investimenti pubblici».
- Ma in che modo? Il ministro agli Affari europei Fitto rileva non a caso che «concedere aiuti di stato di maggiore intensità può avere conseguenze indesiderabili sul mercato interno: se ne avvantaggerebbero le industrie degli stati membri con maggiore capacità finanziaria». Prima fra tutti, la Germania.
Negli stessi istanti in cui con sorrisi e abito carico di paillettes Ursula von der Leyen si sottoponeva ai riflettori dal palco reale del teatro alla Scala, dal profilo twitter della presidente della Commissione Ue veniva diffuso il suo video con dure parole e l’annuncio di nuove sanzioni contro la Russia. Per comprendere von der Leyen bisogna seguire due piani paralleli, e questo vale anche per il suo viaggio a Milano. C’è il piano degli annunci, dove è esibita compattezza su Kiev e sull’ener



