Gli esempi di Chivu, Fabregas e De Rossi

Addio comunicazione tossica: dalla Next Gen degli allenatori una lezione a tutto il calcio italiano

Daniele De Rossi, ma anche Christian Chivu e Cesc Fabregas, sono la dimostrazione del cambiamento in atto nel nostro calcio e la conferma che la tossicità comunicativa può essere dribblata facilmente anche in contesti mediaticamente complessi (FOTO ANSA)
Daniele De Rossi, ma anche Christian Chivu e Cesc Fabregas, sono la dimostrazione del cambiamento in atto nel nostro calcio e la conferma che la tossicità comunicativa può essere dribblata facilmente anche in contesti mediaticamente complessi (FOTO ANSA)
Daniele De Rossi, ma anche Christian Chivu e Cesc Fabregas, sono la dimostrazione del cambiamento in atto nel nostro calcio e la conferma che la tossicità comunicativa può essere dribblata facilmente anche in contesti mediaticamente complessi (FOTO ANSA)

L'arrivo in massa dei fondi di investimento e delle proprietà straniere in Serie A esige un brand aziendale pulito, misurato e professionale. Il caos non è visto come passione, ma come un rischio reputazionale. Così si fa strada un nuovo tipo di mister, un leader che responsabilizza il gruppo attraverso trasparenza tecnica e positività comunicativa. Il processo non è compiuto, ma la strada è tracciata. Una dimostrazione? Gasperini

Una faglia profonda, ormai inequivocabile e sempre meno ricomponibile, attraversa il calcio italiano, separando due generazioni di allenatori e due visioni opposte della comunicazione. Da un lato la vecchia guardia, i cui esponenti principali come Luciano Spalletti, Maurizio Sarri, Massimiliano Allegri e Antonio Conte incarnano la figura del condottiero solitario alla guida del gruppo. Dall'altro una nuova scuola di manager - Christian Chivu, Cesc Fabregas, Daniele De Rossi - che rigetta rituali

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