Se da una parte, nella lega statunitense della palla a spicchi, il playmaker 32enne non è altro che un peso scaricato all’occorrenza, dall’altra, con la sua Nazionale, è il leader tecnico e carismatico indiscusso
Nell’infinità numerica dei paradossi, ce n’è uno che non è ancora stato inventato e che dovrebbe portare il nome di Dennis Schröder. Non stiamo parlando di un filosofo alla Zenone o di un matematico come Hilbert, ma della stella della Nazionale tedesca di pallacanestro. Il paradosso di Schröder consiste nel possedere un talento smisurato per uno sport, in questo caso il basket, che in base al contesto può diventare irrilevante o essenziale. Com’è possibile? È tutto scritto nella storia. Se da un



