A quasi quattro anni dall’invasione dell’Ucraina e dalla conseguente esclusione di Russia e Bielorussia dallo sport, le spinte per un ritorno di Mosca nel consesso olimpico sono sempre più forti. Il risultato è una totale confusione: gli esclusi sono stati già riammessi alle Paralimpiadi, nel judo e dopo la pronuncia del Tas potrebbe succedere lo stesso anche per Milano-Cortina. Decisioni, spinte anche dalla diversa posizione del Cio su Israele, in controtendenza con le richieste delle opinioni pubbliche mondiali
Il 20 febbraio 2022 si chiuse l’Olimpiade invernale di Pechino. Quattro giorni dopo i carri armati russi invasero l’Ucraina. Otto giorni dopo, il Comitato olimpico internazionale guidato allora dall’ex fiorettista tedesco Thomas Bach prese una storica decisione, portandosi dietro quasi tutte le federazioni mondiali dei singoli sport, calcio compreso: via Mosca, e la sua alleata Bielorussia, dallo sport. Una “raccomandazione”, questo il linguaggio usato, che non mancò di coraggio. Dire a un gigan



