colloquio con il cittì della nazionale di beach soccer Del Duca

Dilettanti, ma campioni d’Europa: il calcio che funziona in Italia è quello giocato sulla sabbia

Un momento della finale dell'Europeo vinta contro la Spagna (Credits: Beach Soccer WorldWide)
Un momento della finale dell'Europeo vinta contro la Spagna (Credits: Beach Soccer WorldWide)
Un momento della finale dell'Europeo vinta contro la Spagna (Credits: Beach Soccer WorldWide)

La Nazionale italiana ha vinto l’Europeo con una cavalcata trionfale: 11 vittorie in 11 partite. È il quarto successo della sua storia, il secondo nelle ultime tre edizioni, il terzo con Emiliano Del Duca in panchina. «Servono qualità tecniche, doti atletiche e non bisogna sottovalutare la temperatura», spiega. Alle radici di un movimento così florido, nonostante l’assenza del professionismo e un bacino ristretto rispetto al calcio sull’erba, c’è «il lavoro della Federazione sui giovani». Uno sport che in Italia non è più appannaggio degli ex calciatori, ma vanta i suoi specialisti. «Chi lo prova non lo lascia più»

L’estate che se ne va porta via anche qualche sport. Quelli che si giocano con il bel tempo, che sanno di sole, che evocano una certa spensieratezza vacanziera, anche se poi tra il divertimento disinteressato e l’agonismo ce ne passa, eccome. Si pensi, per dire, al beach soccer, che per gli amatori è una trasposizione del calcio sulla sabbia, mentre per qualcuno è molto di più: la possibilità di lasciare un segno giocando. Lo sta facendo, in realtà già da diversi anni, la Nazionale italiana che,

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