La sconfitta con la Lazio e la cacciata del croato arrivano al termine di un quinquennio in cui, dagli addii di Allegri e Marotta agli arrivi dei vari Cristiano Ronaldo, Pirlo, Thiago Motta, tutto nel mondo bianconero è cambiato. Il club non è più una fucina per la Nazionale, il valzer dei dirigenti lo ha privato di chi, come Andrea Agnelli, la viveva come un’ossessione. E tra strappi, abbandoni e cacciate, non è più un punto di arrivo, semmai sembra un peso per la famiglia Elkann
Tardi e male, non l’esonero di Igor Tudor ma i conti con la propria identità. Questo è il primo dei grandi problemi per la Juventus degli ultimi cinque anni. Via Max Allegri, non ieri ma nel 2019, per prendere Maurizio Sarri, l’ultimo dei pensieri nell’identità juventina, infatti non gli basta vincere lo scudetto, viene sostituito da Andrea Pirlo che viene accompagnato da una narrazione spropositata - The maestro, manco fosse Leonard Bernstein - rispetto all’esperienza di allenatore e che pure m



