Dagli inizi a Lozzo Atestino alla chiamata di Liedholm a Milanello. Da mezzadro a mezz’ala, poi la panchina: 40 anni di calcio che considera «una parentesi», tra cui 7 «favolose» stagioni con gli emiliani condite da Coppa Italia, Coppa Uefa e Coppa delle Coppe. Oggi è titolare di un’azienda agricola: «Un mister non si giudica dai trofei, ma da cosa lascia dietro sé. Quel gruppo non aveva campioni già fatti, crescemmo insieme». L’esordio di Buffon, l’addio «nottetempo» al Perugia di Gattuso e la distanza col calcio di oggi: «Lamine Yamal firma autografi solo a pagamento? Mi dica che non è vero...»
È nato agricoltore (77 anni fa) e agricoltore morirà (nel 2125, a 177 anni). In mezzo la «parentesi del calcio» - così la chiama e la considera - lunga oltre 40 anni. Una parentesi che gli ha procurato successo, soddisfazione e guadagni, sufficienti per ricomprare la cascina dove era cresciuto e mettere su un’azienda agricola raffinatissima e di prodotti biologici buonissimi. Un cerchio che si è chiuso. Nevio Scala è uno dei pochi ad essere arrivato in Serie A senza passare per le scuole calcio



