a che punto è il progetto

Nba Europe s’ha da fare ma non si sa bene come. E tenta le big del pallone

Il commissioner dell'Nba, Adam Silver, è il fautore del progetto Nba Europe (FOTO EPA)
Il commissioner dell'Nba, Adam Silver, è il fautore del progetto Nba Europe (FOTO EPA)

Il progetto della lega di basket più importante al mondo di aprire una succursale europea «con 10-12 squadre distribuite tra Spagna, Italia, Francia, Germania, Regno Unito e forse Turchia e Grecia» va avanti. Una sfida all’Eurolega, con la complicità della Fiba. La deadline è il 2028, la promessa è che sarà un torneo sostenibile economicamente. E la speranza è di coinvolgere grandi società di grandi città. Per questo spuntano anche Real Madrid, Barcellona e Paris Saint-Germain

Se c’è una cosa che non si può togliere agli americani nel loro modello di business sportivo sono le grandi città. In ogni lega ci devono essere almeno quattro o cinque metropoli, possibilmente capitali statali. Un’idea non così scontata quando ci si approccia a un mercato decisamente variegato, come il basket europeo. È stata un’altra settimana importante per capire cosa ha in mente Nba, la lega professionistica di pallacanestro più importante del mondo, nella creazione della suo ramo europeo.

Per continuare a leggere questo articolo