Verso Milano-Cortina, oltre marketing ed esibizionismo

Una luce tra muri, guerre e veleni: il viaggio della torcia olimpica, oggi

Il campionissimo dell'acqua, Gregorio Paltrinieri, sabato mattina è stato il primo tedoforo della lunga staffetta che porterà la torcia olimpica a Milano il 5 febbraio, il giorno prima della cerimonia di apertura a San Siro (FOTO ANSA)
Il campionissimo dell'acqua, Gregorio Paltrinieri, sabato mattina è stato il primo tedoforo della lunga staffetta che porterà la torcia olimpica a Milano il 5 febbraio, il giorno prima della cerimonia di apertura a San Siro (FOTO ANSA)

Per due mesi il braciere di Milano-Cortina percorrerà l’Italia fermandosi in 60 città e oltre 3.000 comuni e borghi. Dalla tregua olimpica che, a differenza del passato, non verrà rispettata al nodo della partecipazione degli atleti russi e bielorussi, fino all’ansia per i ritardi nella costruzione dell’Arena Santa Giulia a Milano: cosa fare per non snaturare il valore simbolico della torcia

Il senso del viaggio della fiamma olimpica che per due mesi percorrerà l’Italia lungo 12.000 km, si fermerà in 60 città di tappa, attraverserà più di 3.000 comuni e borghi. Nell’epoca in cui viviamo, bombardati dai social, con la mania di mostrarci ed esibirci, il pericolo maggiore è di snaturare il valore del simbolo dei Giochi olimpici. Dal rischio dell’esibizionismo, per certi versi comprensibile, dei 10.001 tedofori che non mancheranno di postare foto per farci sapere di aver portato la fiac

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