un’opportunità legittima usata spesso con cinismo

Il rischio di naturalizzare chiunque: contro il mercato delle Nazionali

La mediocre prova della Serbia agli Europei ha spinto il vicepresidente del Comitato olimpico nazionale ed ex gloria del basket jugoslavo, che era una potenza mondiale, a osare la provocazione: fare ricorso agli atleti naturalizzati per provare a sovvertire una traiettoria di insuccessi agonistici. Una mossa in linea con uno spirito del tempo che fa degli atleti naturalizzabili un’opzione legittima, cui però si ricorre spesso con cinismo, ad esempio puntando sul segmento delle diaspore

Ci vuole un fisico bestiale per mettersi a sfidare un tabù. E davvero Žarko Paspalj ha il fisico del ruolo. È arrivato a indossare la maglia di una Nazionale di basket che si chiamava Jugoslavia ed era una potenza mondiale. E adesso riveste (dal 2009) il ruolo di vicepresidente del Comitato olimpico serbo. Da quell’osservatorio ha osservato il lungo declino del basket nazionale, che nella versione solo serba ha vissuto clamorosi alti e bassi e non è più riuscito a vincere una grande manifestazio

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