L’ex campione di slalom Giorgio Rocca: «Agli atleti si chiede di sciare bene, e il più velocemente possibile. Non possono essere loro a preoccuparsi di come e dove lo fanno». Perché questo sport non muoia serve prendere atto del progresso dei materiali, che consentono velocità sempre più elevate, e mettere davvero in sicurezza i tracciati. «Ciò che è accaduto in Cile non sarebbe mai successo in Coppa del mondo: è il momento di scegliere 3-4 piste al mondo per tutte le Nazionali e stabilire i requisiti minimi perché una pista ospiti gli allenamenti»
Possiamo piangere, oppure fare qualcosa. Lo sci è uno sport pericoloso, ma dirlo e saperlo non assolve chi non fa abbastanza perché si possa scendere con tutta la sicurezza possibile. Gli atleti non c’entrano, ma sono loro a morire. Matteo Franzoso ha perso la vita lunedì in Cile, la francese Margot Simond ad aprile in Val d'Isère, Marco Degli Uomini a marzo cadendo sullo Zoncolan, Matilde Lorenzi dieci mesi fa su un ghiacciaio in Val Senales. Una strage. Che mette in discussione lo sport che qu


