Tra chi ritiene che sia riservato a chi non trova spazio nel singolare e chi ne fa una questione di montepremi, i grandi nomi non prendono neanche in considerazione l’idea di programmare la loro stagione iscrivendosi a gare di doppio. Fanno eccezione solo la Davis e le Olimpiadi, dove c’è in gioco l’orgoglio nazionale. Così questa specialità rimane relegata a protagonisti circensi o a fine carriera. Sembra quasi che, nel mito dell’uomo forte al comando, giocare in due e cercare un senso del “noi” abbia sempre meno appeal
Torino - Peter Fleming non ha scoperto la penicillina, quello era Alexander. Ma pure lui ha portato benessere, ai tempi suoi. Quelli in cui era un re del doppio e al suo fianco aveva John McEnroe. Il suo era un ruolo che è razionalmente impossibile definire defilato: se ti defili nel doppio nel migliore dei casi ti esponi a figuracce bibliche. Era per definizione investito del ruolo di angelo del focolare, di spalla a tratti minimale di tanto creativo compagno. «John è stato senza dubbio il migl


