Dal 2026 tutte le volte che l’indice Wgbt (che valuta lo stress termico del corpo) supererà i 30.1 gradi, l’atleta potrà chedere una pausa, ma solo dopo aver giocato i primi due set. Oltre i 32.2 gradi, invece, match sospeso, chiusura del tetto (se c’è) e ripresa del gioco solo con un miglioramento delle condizioni. Il nuovo regolamento, valido nel circuito Atp, è un celato invito a dotarsi di copertura mobile per i campi che non li hanno. Ma lascia intravedere un bivio per lo sport in generale
Se la Commissione europea ha pensato bene di “sottovalutare” il grande caldo, cancellando la norma che avrebbe chiuso entro il 2035 l’era dei motori termici co-responsabili del global warming, l’Atp ha invece deciso di prenderlo sul serio, il caldo. Dimostrando un’intraprendenza degna di nota, l’associazione dei tennisti ha introdotto nuove norme: dal 2026 a dettare la decisione se si potrà giocare oppure no sarà un indice denominato Wgbt (acronimo di Wet bulb globe temperature) che valuta lo st


