- La sospensione delle attività di uno dei più grossi oleodotti americani, causata da un attacco informatico, sta rilanciando il dibattito internazionale su come rispondere al cybercrimine.
- Gli Usa hanno messo a punto una task force contro le estorsioni, mentre si fa più pressante la richiesta di intervenire contro quegli stati che ospitano gruppi cybercriminali.
- L’episodio potrebbe rinfocolare lo scontro digitale tra Russia e Stati Uniti, mentre i governi tentano di prosciugare economicamente il fenomeno ransomware, cioè del “virus del riscatto”, a partire dalle assicurazioni.
Quando il 7 maggio l’azienda americana Colonial Pipeline ha dovuto fermare all’improvviso il suo oleodotto, che rifornisce il 45 per cento di carburanti consumati nella East Coast, è iniziata la lotta contro il tempo. Analisti del mercato petrolifero hanno calcolato i giorni (cinque al massimo) in cui i barili di diesel, benzina e cherosene potevano permettersi di rimanere fermi in Texas invece di raggiungere l’area di New York. Ma altri analisti, specializzati in sicurezza nazionale, si sono c



