In fuga dal nuovo mondo

Spegniamo i social per salvarci dalla Babele di incomprensioni

Chi si capisce online è un’eccezione, così passiamo le giornate a rovinarci l’umore per i commenti degli altri. La soluzione sarebbe semplice, ma richiede grande coraggio: decidere di disiscriversi. Per riscoprire la vita

  • Se nel vecchio mondo ognuno leggeva il suo giornale e al massimo borbottava tra sé e sé, oggi tutte le divergenze d’opinione sono esposte in piena luce, l’infinito spettro dei codici linguistici intrecciati tra loro in ogni momento.
  • Ci aveva già avvertiti Platone: l’invenzione della scrittura da parte del dio Teuth è un farmaco e un veleno, perché facendo circolare i testi senza il loro estensore – in grado di spiegare e precisare – rischia di produrre interpretazioni aberranti.
  • Appare sempre più urgente, per la salute mentale di noi tutti, liberarci progressivamente dai social. Trovare altri mezzi per comunicare, migliorare il nostro impiego del tempo.

«La comprensione è soltanto un caso particolare del malinteso»: lo sosteneva il linguista Antoine Culioli, rovesciando il senso comune che vorrebbe che il malinteso fosse un’eccezione. I social network sembrano confermare la sua intuizione e forse non del tutto per caso: qualcuno dice che sono stati progettati così, apposta per farci discutere, arrabbiare, litigare. Ma che fatica. Dipendere dai social Poco a poco, nel corso dell’ultimo decennio, ci siamo accorti che stare online ci fa male.

Per continuare a leggere questo articolo