- Più l’intelligenza artificiale diventerà sofisticata e si avvicinerà a un’intelligenza e una autocoscienza vera e propria (la cosiddetta Artificial General Intelligence) più aumenteranno le sfide per integrare nella società questi robot “senzienti”.
- Ad oggi gli automi assomigliano agli schiavi artificiali di Aristotele, macchine prive di volontà che estendono le potenzialità del proprietario. Ne consegue che ogni responsabilità per il loro comportamento è di quest’ultimo.
- Si tratta però di una logica che rischia di diventare sempre più obsoleta via via che il legame simbiotico fra un automa e il suo “padrone” umano si allenta.
Anche l’intelligenza artificiale può avere una sua morale?
30 giugno 2021 • 15:57Aggiornato, 30 giugno 2021 • 16:49