Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Per circa un mese pubblichiamo ampi stralci del resoconto dei lavori della Commissione parlamentare d'inchiesta della X Legislatura che per prima provò a ricostruire l'operazione Gladio. Nelle conclusioni della Commissione resta una frase che pesa più delle altre: «Persistono elementi di ambiguità e reticenza nel rapporto tra struttura e istituzioni democratiche». È il linguaggio della politica per dire che qualcuno mentì


Da documentazione successivamente acquisita si è appreso che il 15 dicembre 1972 i rappresentanti del Servizio statunitense e quelli del Servizio italiano hanno convenuto di « porre termine » all'accordo bilaterale del 1956 e di sostituirlo con un nuovo « Memorandum d'intesa ».

Con tale memorandum, il Servizio statunitense si impegna: a fornire al Servizio italiano — nell'ambito della pianificazione della guerra non ortodossa e delle attività Stay-behind — sostanziali apporti di esperienza operativa nonché, «di tanto in tanto», l'assistenza di elementi militari Usa specializzati nell'addestramento alle operazioni militari non ortodosse ed attività connesse; a fornire un aiuto finanziario, fino ad un massimo di 3.000 dollari annui, finalizzato all'acquisto di armi e materiali difficilmente reperibili; a fornire talune specifiche apparecchiature radio; a fornire, secondo necessità, valutazioni aggiornate sulle possibilità militari sovietiche nel Mediterraneo e sulle connesse implicazioni nei confronti della pianificazione Stay-behind. Il Servizio italiano si impegna ad offrire, secondo necessità, facilitazioni di alloggio e di spazio per 8-10 elementi statunitensi presso la Base di Alghero od in altro luogo.

Il Servizio americano continuerà a mantenere stretti collegamenti con il Servizio italiano «sugli sviluppi della Gladio», secondo necessità, e, comunque, ogniqualvolta ritenuto di comune interesse da una delle parti.

Un'ultima clausola del memorandum stabilisce che entro il 31 dicembre 1974 sarebbe stato redatto un altro memorandum d'intesa per il periodo successivo. A tale proposito, risultanze testimoniali hanno confermato che, agli inizi degli anni settanta, l'originario accordo italo-statunitense del 1956 venne sostituito da accordi temporalmente limitati, dal contenuto sostanzialmente analogo a quello dinanzi descritto, e che tale situazione è perdurata sino agli anni 1975-1976, quando il capitolo delle intese bilaterali con il Servizio statunitense venne definitivamente chiuso.

Tale ricostruzione è stata ulteriormente confortata da acquisizioni documentali successive [in data 19 luglio 1991, il Comitato ha acquisito dal Sismi il testo dei «memorandum d'intesa» del 1973 e del 1974, nonché altra documentazione (verbali di riunioni, appunti, ecc.) attinente ai «lavori preparatori» dei medesimi. I documenti predetti, già classificati «Segreto», sono stati declassificati a «vietata divulgazione»].

Il Comitato ha infatti acquisito la versione definitiva del descritto memorandum (che risulta approvato il 22 maggio 1973) non ché il testo inglese dello stesso, sottoscritto, il 22 giugno successivo, dal signor Stone, per parte statunitense, e dal generale Miceli, per parte italiana. Si tratta, in effetti, del primo fra gli atti di base della «operazione Gladio», nella disponibilità di questo Comitato, a recare la sottoscrizione dei rappresentanti delle parti contraenti.

Risulta inoltre che, nell'ambito di due riunioni tenutesi l'11 e il 12 dicembre 1974, è stato elaborato un nuovo memorandum d'intesa, che sarebbe entrato in vigore il 1° gennaio 1975, in sostituzione di quello del 1973, che, come accennato, veniva a scadenza il 31 dicembre 1974. Il testo di tale memorandum [in nota: Dei rapporti tra Sismi e Cia dà conto un appunto della VII Divisione dello stesso Sismi, datato 22 giugno 1981, secondo il quale durante il periodo dell'Amministrazione Carter (1976-1980), cessarono le forniture di mezzi e materiali nonché lo scambio di conoscenze tecniche, mentre si ridussero fortemente gli apporti statunitensi di natura addestrativa ed operativa] — che reca la sottoscrizione del signor Stone, per parte americana, e dell'ammiraglio Casardi, per parte italiana — non presenta significative differenze rispetto a quello precedente, salvo che per una maggiore accentuazione dell'attività addestrativa comune e per la cessata disponibilità da parte americana a fornire, a titolo gratuito, materiale per le trasmissioni. Quanto alla sua durata, il memorandum stabilisce che le parti lo riesamineranno entro ogni anno solare, al fine di riconfermarlo (eventualmente modificandolo) per l'anno seguente.

Non risultano in atti ulteriori conferme dell'accordo. D'altronde, come accennato, esistono riscontri testimoniali secondo cui il capitolo delle intese bilaterali Italia-Usa, in relazione a Stay-behind, si è chiuso negli anni 1975-1976.

Infine — come sarà più dettagliatamente descritto nel capitolo intitolato «Scopi e finalità della "operazione Gladio"» — dalla documentazione relativa ai « lavori preparatori » dell'accordo del 1973 risulta che da parte italiana si è sottolineata la possibilità che il negoziatore statunitense Stone, riproponendo una tesi già precedentemente accennata, avrebbe posto la questione dell'adeguamento della struttura «Gladio» all'eventualità di fare fronte «anche a sovvertimenti interni, di dimensioni tali da compromettere l'Autorità governativa legittima (l'Alleanza)».

Da un documento successivo, risulta però che il signor Stone, nel prosieguo della trattativa, non ebbe a sollevare effettivamente la questione, della quale, infatti, non è traccia nel testo del memorandum successivamente firmato dallo stesso Stone.

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