La settimana della scienza

La centrale nucleare di Chernobyl continua a preoccupare gli scienziati

Illustrazione di Dario Campagna
Illustrazione di Dario Campagna

  • Sono trascorsi 35 anni da quando il 26 aprile del 1986 esplose la centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina, eppure la situazione non è ancora rientrata completamente.

  • All’interno del reattore si stanno ancora verificando reazioni di fissione dell’uranio che causano emissioni di radiazioni. Neil Hyatt, un chimico di materiali nucleari, ha paragonato la situazione a un barbecue con delle brace: basta poco perché le fiamme riprendano ad ardere.

  • Il problema non è di secondo ordine, tant’è che un folto gruppo di scienziati e tecnici ucraini stanno cercando di capire se le reazioni nucleari in atto si spegneranno da sole o se saranno necessari interventi straordinari.

L’Italia potrebbe scendere in campo per diventare il paese che, almeno in un primo tempo, sarà il più importante a livello mondiale nell’immagazzinare nel sottosuolo la Co2 (anidride carbonica) in quanto prevede di poterne stoccare fino a 300-500 milioni di tonnellate. Stando all’Eni, che ne sarà l’artefice, le operazioni dovrebbero iniziare a breve e nell’arco di pochi anni il sistema sarà in grado di stoccare sette milioni di tonnellate annue che diventeranno 50 milioni di tonnellate entro il

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