Il riscaldamento globale degli ultimi vent’anni ha ridotto la “dose” di freddo che serve agli alberi da frutto per riposarsi durante l’inverno. Il risultato? Un collasso della produzione
- Quest’anno, a causa di una serie di gelate tardive e dell’inverno mite, si è persa oltre la metà della produzione di albicocche, con picchi del 100%
- Anche nel Campo sperimentale dell’Università di Pisa si è persa l’intero raccolto, mettendo a rischio le attività di ricerca
- Le piante ci stanno dicendo che qualcosa sta cambiando, anzi è già cambiato. Forse i consumatori non se ne accorgeranno perché continueranno a trovare albicocche sugli scaffali dei supermercati che arrivano dall’altra parte del mondo, ma il problema è serio e sarebbe ora di rendersene conto
«Abbiamo perso tutto il raccolto». Nicola Servadei è un giovane agricoltore di Faenza, cittadina nel cuore di uno dei principali distretti frutticoli del paese. Quest’anno, a causa di una serie di gelate tardive, tutta la sua produzione di albicocche è andata persa. Un destino che ha colpito l’intero comparto. A livello europeo, come testimoniato dai dati del Centro servizi ortofrutticoli (Cso), l’andamento climatico ha infatti causato la riduzione del 37 per cento dei volumi rispetto all’an



