Perché la sconfitta del presidente che amava le energie fossili non ha avuto impatto sul prezzo del greggio? Nei suoi quattro anni al potere molto è cambiato
- La scarsa reazione del prezzo dei fossili all’esito elettorale è in linea con la strategia dell’industria del settore, ormai esposta nella transizione energetica con investimenti in tecnologie pulite sono investimenti ingenti, di lungo periodo.
- Il 4 novembre è diventata operativa la decisione di Trump di far uscire gli Stati Uniti dagli Accordi globali della Cop 21 di Parigi.
- Biden si è da sempre dichiarato contrario a quella scelta. E’ prevedibile che gli Stati Uniti resteranno parte del gioco cooperativo globale nella transizione energetica, segnando la prima seria discontinuità con l’era Trump.
Il petrolio è stato un oggetto di primo piano nel confronto elettorale degli Stati Uniti. Eppure il suo prezzo si è dimostrato insensibile alla vittoria di un presidente, Joe Biden, che si è dichiarato contrario all’industria dei combustibili fossili. Nelle regioni del petrolio, del carbone e del gas e negli stati dove si concentrano le riserve e l’estrazione di shale ha vinto Donald Trump. Ha superato il 65,5 per cento dei voti in Nord Dakota, 62 in Alaska, 52,2 in Texas. In Virginia, dove



