DopoDomani Cop26

Il negazionismo climatico è un affare per le lobby

  • Da decenni, le grandi aziende delle fonti fossili conoscevano la connessione tra la loro attività e i cambiamenti climatici. Sul modello dell’industria del tabacco, hanno agito attivamente per nascondere quei risultati e oscurare la scienza. E come per l’industria del tabacco, il momento della resa dei conti sembra arrivato, almeno negli Stati Uniti. 
  • In vista della Cop26 di Glasgow, il negazionismo non sembra avere più cittadinanza. Non è scomparso, però, si è solo evoluto nella procrastinazione climatica, la stessa dei governi che hanno provato a modificare il rapporto dell’Ipcc, come rivelato da Greenpeace.
  • Il vertice per il clima di Glasgow arriva in un momento decisivo: da un lato l’azione non può essere rinviata, dall’altro i tentativi per farlo e continuare col business as usual sono più attivi che mai. 

Sette uomini, dirigenti delle più grandi compagnie di tabacco degli Stati Uniti, hanno testimoniato, sotto giuramento, che la nicotina non crea dipendenza. Era il 14 aprile 1994. La Cnn e C-Span, televisione via cavo statunitense, hanno trasmesso l’udienza in diretta e, il giorno dopo, la foto dei dirigenti con la mano alzata in segno di giuramento era sulla prima pagina del New York Times. In realtà, le compagnie del tabacco già sapevano, grazie alle loro ricerche interne, che i fumatori erano

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