Ambiente

Il pessimo clima del governo. L’Italia ai margini del dibattito

Alla COP di Dubai apparentemente il Governo italiano era allineato con l’Europa, ma le politiche a favore del gas e i ritardi sulle rinnovabili rischiano di condannare il Paese all’irrilevanza sul piano internazionale e di far perdere opportunità per il proprio sistema delle imprese.

Il clima è uno dei campi in cui più rilevante appare la metamorfosi della destra italiana nel passaggio dall' opposizione al governo del Paese, con un apparente allineamento alla COP28 con le posizioni europee.

La Meloni ha ragione a criticare gli approcci ideologici alla questione climatica, ma cade in contraddizione incapace di proporre politiche che non siano quelle proposte da Eni e dell’Italia come hub del gas.

Mentre gli altri Paesi europei del mediterraneo vedono risultati record nella crescita delle rinnovabili e rafforzano la cooperazione internazionale sui progetti di adattamento e mitigazione, il Governo continua ad essere scettico nei confronti di solare e eolico contro quello che oggi è l’interesse del Paese e condannandolo all’irrilevanza.

Il clima è uno dei campi in cui più rilevante appare la metamorfosi della destra italiana nel passaggio dall' opposizione al governo del paese. Alla Conferenza di Dubai, appena conclusa, nessuno tra le delegazioni si interrogava su cosa avrebbe detto o fatto la presidente del Consiglio Meloni, e da tempo erano state messe da parte le preoccupazioni rispetto alle posizioni del passato sul tema. Nei negoziati il Governo italiano si è mosso nel più completo allineamento e coordinamento con l'Unione

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