L’inquinamento atmosferico continua ad attanagliare molte città italiane. Legambiente lancia un monito soprattutto per la Campania, dove sono stati rilevati livelli di smog oltre la soglia limite per le polveri sottili Pm10. Sono dodici le città più inquinate della regione, al primo posto c’è San Vitaliano, seguita da Volla e Avellino. Un peggioramento rispetto al 2019 quando erano nove le città attenzionate.

«Nonostante le chiusure dovute al lockdown non diminuisce lo smog nelle nostre città» dichiara Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, nel comunicato della presentazione dei dati Mal’aria. «Come ribadiamo da anni – continua la presidente - non servono misure sporadiche, ma è urgente mettere in atto interventi strutturali e azioni ad hoc sia a livello nazionale che locale per liberare le città dalla cappa dello smog». Secondo Legambiente, a Napoli da gennaio si dovranno fermare 58.712 auto e furgoni diesel Euro 4.

Le ordinanze regionali che stabiliscono i limiti alla circolazione dei veicoli Euro 4 dovevano essere introdotte a ottobre, ma sono slittate per via della pandemia. Nonostante le disparità regionali sono state introdotte misure stringenti alla circolazione dei veicoli diesel in Pianura Padana dopo la firma dell’accordo tra le regioni di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e il ministero dell’Ambiente. L’obiettivo non è soltanto quello di ridurre l’inquinamento atmosferico, ma anche quello di evitare di pagare eventuali sanzioni europee. Secondo i dati di Legambiente sono circa 1 milione e mezzo i veicoli che non potranno più circolare nelle principali città del nord Italia a partire da questo mese.

Il progetto “citizen science” di Portici

Per monitorare i livelli di polveri sottili nell’aria è stato introdotto un nuovo progetto promosso dal Comune di Portici con Legambiente Campania, Arpac, Enea, Terraria srl e l’Università Federico II di Napoli. Il progetto dal nome “Air-Heritage” è stata l’unica proposta italiana, tra le 60 presentate, a vincere il bando europeo “Azioni Urbane Innovative” e ottenere un finanziamento di 4,1 milione di euro. “L’obiettivo di AIR-HERITAGE – si legge sul sito di Legambiente – è quello di aumentare la consapevolezza della comunità locale sul tema della qualità dell’aria, attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici innovativi, a disposizione dei cittadini e delle autorità, per migliorare gli stili di vita e le abitudini di tutti, diventando così un modello per città europee delle stesse dimensioni”. I cittadini possono installare dei dispositivi di monitoraggio dell’aria su biciclette, passeggini e altri mezzi di trasporto e i dati saranno poi analizzati direttamente dall’Arpac. Un secondo monitoraggio avviene anche con il ritiro presso alcuni info point, stabiliti dal Comune di Portici, di un colorimetro e un lenzuolo, che sarà steso nei balconi. Dopo 60 giorni i cittadini potranno verificare la concentrazione delle polveri confrontando la tonalità del lenzuolo con quella del colorimetro. Questo esempio di “citizen science” permetterà ai cittadini stessi di avere consapevolezza dell’inquinamento atmosferico presente nell’aria che respirano quotidianamente e contribuire attivamente per ridurlo.

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