«L’Italia è il primo paese in Europa per morti attribuibili all'inquinamento atmosferico con circa 80mila decessi prematuri all'anno, e per combattere efficacemente lo smog che attanaglia le nostre città occorre modificare le abitudini quotidiane della popolazione, partendo proprio dagli edifici privati». Lo afferma la Società italiana di medicina ambientale (Sima) che ha commentato i dati allarmanti sull’aumento dei livelli di inquinamento a Milano e in Pianura Padana.

Secondo i dati raccolti dal sito svizzero IQAir, la qualità dell’aria di Milano risulta tra le più inquinate al mondo, dietro solo a sette città tra cui molte asiatiche. Dallo studio emerge come i livelli di polveri sottili PM2.5 presenti nell’aria a Milano superano di 13.8 volte i limiti indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità. Nella classifica insieme alla città lombarda si trovano città come Delhi (India), Dhaka (Bangladesh) e Lahore (Pakistan).

Secondo il presidente Sima, Alessrandro Miani, lo smog e le polveri sottili presenti nell’aria hanno un impatto su diversi organi del corpo umano e contribuiscono a dare vita a patologie dell’apparato cardiovascolare (che rappresentano la prima causa di morte in Italia) e patologie dell’apparato respiratorio.

La polemica

Immediata la polemica del Sindaco Beppe Sala che ha screditato lo studio svizzero: «Sono le solite analisi estemporanee, gestite da un ente privato. Mi meraviglio anche di voi, non é che potete riportare notizie lette dai social». E ancora: «Chi fa queste analisi? Arpa fa altre analisi che dimostrano tutto il contrario, informatevi anche voi. Questo è un ente privato con nessuna titolarità. Parliamo di cose serie e questa non è una cosa seria. Noi stiamo lavorando per migliorare l'aria, Arpa dice che è migliorata anche se io sostengo non abbastanza».

Tuttavia, i dati allarmanti hanno spinto Milano e quasi una decina di province della Lombardia ad adottare misure di sicurezza. Sono stati introdotti per i prossimi giorni diverse limitazioni al traffico automobilistico, è stata imposta una temperatura massima dei riscaldamenti nelle case, sono vietati i fuochi all’aperto e sono stati introdotti dei limiti nel settore agricolo.

Possibili soluzioni

«È imprescindibile e non più rimandabile agire in fretta per ridurre drasticamente le principali sorgenti emissive dell'inquinamento atmosferico – spiega il presidente di Sima Alessandro Miani – Una delle principali cause di smog nel nostro paese è rappresentata non dal comparto industriale o dalle autovetture private, come erroneamente si pensa, ma dagli edifici privati, a partire dai riscaldamenti delle abitazioni: serve quindi modificare le abitudini quotidiane razionalizzando i consumi energetici, limitando gli orari di accensione degli impianti di riscaldamento e abbassando le temperature in casa, così da contribuire alla lotta all'inquinamento atmosferico».

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