Lo sgombero militarizzato dei presidi contro l’espansione della miniera di lignite ha avuto successo, ma quelle immagini avranno un prezzo politico altissimo. Lützerath è l’equivalente ambientalista dell’uomo in camicia bianca contro il carro armato a piazza Tienanmen
- La resistenza di Lützerath contro l’espansione della miniera di lignite di Rwe è stata sgomberata: per il governo tedesco, sostenuto dai Verdi, la militarizzazione della politica energetica ha avuto successo, ma quelle immagini avranno un prezzo altissimo.
- «Lützerath è diventata il simbolo della battaglia contro i combustibili fossili in tutto il mondo», spiega un’attivista italiana che ha partecipato alla manifestazione in Renania. Per il movimento è una sconfitta sul piano pratico e un momento di rinascita su quello politico.
- La pressione ora è tutta sul governo progressista e verde di Scholz, in Germania la quota di carbone è cresciuta del 13 per cento in un anno e il phase-out – lo stesso chiesto durante le Cop alle economie emergenti – è un miraggio.
«Lützerath è diventata il simbolo della battaglia contro i combustibili fossili in tutto il mondo». Sono parole di Cecilia Fiacco, un’attivista italiana che ha partecipato alla resistenza finale – un numero che oscilla tra 15mila e 35mila persone – nel villaggio della Renania, in Germania, contro l’espansione di una miniera di lignite, la variante più inquinante della fonte fossile più tossica per il clima. Con l’allontanamento di ieri degli ultimi nuclei di resistenza, lo sgombero nel paes



