Il clima sulla Terra, per sua natura, è sempre cambiato. Ma il carattere globale e il tasso dell’attuale riscaldamento globale sono insoliti. L’aumento delle temperature registrato di recente ha invertito una lenta e persistente  tendenza al raffreddamento, e gli studi indicano che la temperatura della superficie terrestre è la più alta registrata negli ultimi millenni.

Mentre il clima può essere determinato da molte variabili, la temperatura costituisce un indicatore chiave dello stato complessivo del clima, e la temperatura della superficie terrestre è fondamentale per capire il cambiamento climatico globale e il bilancio energetico della Terra.

Ci sono numerose evidenze geologiche che confermano la fluttuazione delle temperature nella storia del pianeta Terra. Una varietà di “archivi naturali”, come i depositi degli oceani e dei laghi, i ghiacci dei ghiacciai e gli anelli degli alberi, rivelano che le temperature del pianeta sono cambiate anche nel passato: ci sono stati tempi in cui erano più basse, tempi in cui erano più alte.

L’attendibilità dei delle nostre stime delle variazioni delle temperature globali diminuisce più andiamo indietro nel tempo, ma gli esperti sono riusciti a identificare almeno quattro differenze principali tra il recente surriscaldamento del pianeta e quelli registrati nel passato.

Il riscaldamento si sta registrando praticamente ovunque.  Nell’arco di decenni e secoli degli ultimi 2,000 anni, le temperature di alcune regioni sono aumentate più della media globale e al contempo in altre regioni le temperature diminuivano. Per esempio, tra il decimo e il tredicesimo secolo, la regione nordatlantica si è riscaldata più di altre regioni.

Oggi si assiste a un fenomeno opposto: la tendenza al riscaldamento della superficie terrestre che stiamo osservando oggi è più uniforme rispetto ad altre oscillazioni decennali o secolari che abbiamo osservato  negli ultimi 2.000 anni, poiché caratterizza l’intero globo terrestre.

Le temperature stanno aumentando rapidamente. Negli ultimi 2 milioni di anni, il clima terrestre ha oscillato tra periodi interglaciali relativamente più caldi ed ere glaciali più fredde, durante le quali si sono formate masse di ghiaccio in vaste aree delle regioni settentrionali.

Intervalli di rapido aumento delle temperature sono coincisi con il collasso delle principali masse di ghiaccio, aprendo le porte all’epoca geologica in cui ci troviamo, l’Olocene, iniziata circa 12mila anni fa.

Durante il passaggio dall’ultima era glaciale a quella attuale interglaciale, la temperatura globale è aumentata complessivamente di circa cinque gradi centigradi. Una variazione che si è registrata in un arco di tempo di circa 5mila anni, con un tasso di aumento massimo di circa 1,5 gradi centigradi per migliaio di anni, anche se la transizione non è stata comunque moderata.

Dal 1850-1900, invece, la temperatura terrestre è aumentata di quasi 1,1 gradi. Certo, anche la migliore ricostruzione dell’andamento della temperatura sulla superficie terrestre nell’attuale periodo de-glaciale è un’approssimazione troppo grezza perché sia confrontabile con un periodo così corto come gli ultimi 150 anni. Ma per quanto riguarda gli ultimi 2mila anni, abbiamo prove più affidabili che dimostrano che il tasso di riscaldamento globale degli ultimi 50 anni è molto più alto rispetto a qualsiasi altro periodo di 50 anni.

L’attuale riscaldamento globale ha invertito una tendenza di lungo periodo al raffreddamento. La temperatura della superficie terrestre ha avuto un picco circa 6.500 anni fa, per poi diminuire lentamente. La tendenza di lungo periodo al raffreddamento è stata interrotta da decenni e secoli più caldi.

Ma queste oscillazioni erano inferiori rispetto all’attuale aumento, costante e notevole, delle temperature, iniziato a metà del Novecento quando si è osservata un’inversione della tendenza millenaria al raffreddamento.

Da molto tempo non faceva così caldo. Le temperature della superficie terrestre dell’ultimo decennio sono probabilmente più alte rispetto al tempo in cui ha avuto inizio la tendenza al raffreddamento circa 6.500 anni fa. Se è così, dobbiamo osservare almeno il periodo interglaciale precedente, circa 125.000 anni fa, per trovare le prove di temperature terrestri maggiori rispetto a quella attuale.

Le fluttuazioni precedenti sono state causate da processi naturali su larga scala, mentre l’attuale aumento è dovuto principalmente all’attività dell’uomo. Ma capire come e perché le temperature sono cambiate nel passato è fondamentale per comprendere l’attuale riscaldamento globale e come le influenze umane e naturali possono incidere su ciò che avverrà in futuro.

Studiare il cambiamento climatico nel passato aiuta quindi a chiarire come gli effetti del recente aumento delle temperature stiano rendendo l’uomo e la natura vulnerabili come non è mai avvenuto prima.

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