Nel cuore del Sudafrica, nelle profondità del sistema di grotte Rising Star, il paleoantropologo Lee Berger e il suo team dell’Università del Witwatersrand hanno trovato prove che una specie ominina vissuta tra 335.000 e 245.000 anni fa potrebbe aver compiuto gesti rituali complessi. La comunità scientifica si è divisa
Un ominide con un cervello grande un terzo del nostro che seppelliva i suoi morti? È questa l’audace ipotesi che, da un paio d’anni, scuote il mondo della paleoantropologia. Nel cuore del Sudafrica, nelle profondità del sistema di grotte Rising Star, il paleoantropologo Lee Berger e il suo team dell’Università del Witwatersrand hanno trovato prove che Homo naledi, una specie ominina vissuta tra 335.000 e 245.000 anni fa, potrebbe aver compiuto gesti rituali complessi: seppellire intenzionalmente



