Ambiente

«No allo sportwashing saudita»: calciatrici in rivolta contro la Fifa

A destra, la calciatrice danese Sofie Junge Pedersen, con la spagnola Maria Perez (foto EPA)
A destra, la calciatrice danese Sofie Junge Pedersen, con la spagnola Maria Perez (foto EPA)

Il mondo del calcio femminile contro la FIFA per la ricchissima sponsorizzazione di Saudi Aramco, l’azienda oil and gas di stato saudita, che sarà main sponsor dei prossimi mondiali. 106 calciatrici di alto livello hanno chiesto di smettere di fare sportwashing e di riconsiderare l’accordo. È la presa di posizione più netta finora

Proprio mentre l’Arabia Saudita ha finito di celebrare l’ultimo evento sportivo di alto profilo (il surreale Six Kings Tennis Slam di tennis vinto da Jannik Sinner), dal mondo del calcio arriva una presa di posizione inedita e durissima contro i legami tra la sua massima organizzazione e il regime saudita. Come può la Fifa avere Saudi Aramco, la compagnia petrolifera di stato saudita, come sponsor principale delle prossime Coppe del mondo? La protesta pubblica arriva dal calcio femminile: non è

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