- La guerra in Ucraina e la crisi dei prezzi agricoli stanno spingendo i governi europei e le istituzioni comunitarie a rimettere in discussione il Green deal e le sue strategie per un cibo più ecologico
- Di fronte al picco del mais, al crollo delle scorte di grano duro e ai problemi nelle esportazioni di grano tenero, la soluzione proposta dalle lobby agricole e ieri anche da Mario Draghi, è ridurre la dipendenza dall’estero coltivando più terre entro i confini europei. A spese però degli ecosistemi.
- Ma rispondere a una crisi sistemica allontanando la soluzione è quanto di più miope possiamo fare. Perdere il treno della transizione ecologica significa creare le premesse per nuove crisi e nuovi conflitti, oltre che perdere altro tempo prezioso per affrontare un’emergenza che non ha confini: quella climatica.
La guerra, nella sua quotidiana operazione di devastazione, saccheggio e morte, mette allo scoperto anche le contraddizioni di un sistema globalizzato fatto di scambi commerciali e accordi di fornitura. Lo abbiamo visto con i costi energetici. Siamo stati costretti a scoprire quel che distrattamente sapevamo ma che, solo fino a qualche settimana fa, guardavamo con un certo distacco: il sistema energetico italiano dipende per oltre il 40 per cento dalle importazioni di gas russo. L’Europa s



