Ambiente

Parte il processo per traffico di rifiuti contro Kupit, ma nessuno chiede i danni

A Napoli orientale l’azienda Kupit avrebbe stoccato oltre 91 milioni di litri di liquido infiammabile, che hanno inquinato aria, acqua e suolo. Né le istituzioni né le associazioni si sono costituite parti civili

  • L’11 settembre è ripartito al tribunale di Napoli il processo per traffico di rifiuti che vede imputata la società petrolifera Kuwait Petroleum Italia (Kupit) e i vertici del 2013, tra cui Alessandro Gilotti, presidente fino al 2018. Nessuno, dal ministero dell’Ambiente alle associazioni ambientaliste si è costituito parte civile.
  • La polizia ambientale ha ricostruito che fino al 2013 sono stati stoccati in depositi non adatti 91 milioni di litri di liquido infiammabile che si sono in parte riversati nelle aree circostanti, avvelenando la terra e il sottosuolo.
  • L’area Kupit rientra nel Sito di interesse nazionale – ovvero contaminato – Napoli orientale. Nonostante l’area sia stata individuata dal 1998, la bonifica non è mai stata completata e la situazione continua a peggiorare.

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