La settimana della scienza

Troppi fulmini al Polo Nord e microplastiche nei mari

Illustrazione di Dario Campagna
Illustrazione di Dario Campagna

  • I risultati di una nuova ricerca sono allarmanti perché la concentrazione delle microplastiche aumenterà di quattro volte da qui al 2050, nonostante tutti i nostri sforzi per ridurre l’uso della plastica.
  • Le microplastiche ingerite dal plancton o direttamente dagli organismi dei fondali marini vengono accumulate dai predatori determinando molteplici effetti negativi a livello molecolare, fisiologico, ecologico ed epidemiologico. E l’uomo è l’ultimo di questa catena alimentare.
  • È dunque necessario ridurre l’uso di ogni tipo di plastica. Anche quella riciclabile infatti, lascia dietro sé particelle che finiscono prima o poi in mare.

Uno studio svolto da ricercatori italiani e pubblicato sulla rivista di Nature Communications Biology ha dimostrato che gli effetti delle plastiche, e in particolare delle microplastiche, sugli organismi marini possono essere molto più importanti e insidiosi di quanto precedentemente immaginato. Lo studio è stato firmato da Cinzia Corinaldesi, docente di ecologia marina applicata all’Università politecnica delle Marche e colleghi. Le microplastiche ingerite dal plancton o direttamente dagli o

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