Un giudizio universale sull’indecisione italiana

Una causa ambientale allo stato per costringere la politica ad agire

cecilia fabiano
cecilia fabiano

Una gigantesca azione legale modellata su quelle di Olanda e Germania vuole imporre tagli alle emissioni molto più radicali di quelle prevista dal Pnrr. Il piano ambientale del governo Draghi è il più timido d’Europa

  • Un gruppo di 203 soggetti, tra associazioni e cittadini, ha fatto causa allo stato italiano per la sua lentezza del fronteggiare la crisi climatica. Sono coordinati dalla onlus A Sud, partecipano i Fridays for future e la Società meteorologica italiana di Luca Mercalli, oltre a 17 minorenni.
  • La causa non prevede un risarcimento, ma chiede che il tribunale costringa lo stato a un taglio delle emissioni di gas serra del 92 per cento entro il 2030. La misura della richiesta e i tempi della giustizia italiana rendono la strada impervia, ma la causa è anche uno strumento di pressione politica sul governo Draghi, molto in difficoltà sul clima.
  • La causa arriva sull’onda dei successi nei tribunali europei: in Germania la corte costituzionale, su iniziativa di cittadini e attivisti, ha spinto il governo a migliorare la legge sul clima. Ci sono state vittorie anche in Francia, Irlanda e Olanda. 

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