Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Per un mese pubblichiamo ampi stralci della prima grande inchiesta di Giovanni Falcone, l’ordinanza di rinvio a giudizio “Rosario Spatola e altri” del 1980


Ulteriori accertamenti ponevano in evidenza: che Inzerillo Tommaso è cognato di Giuseppe Gambino (che ne ha sposato la sorella, Inzerillo Maria Concetta) e che aveva preso alloggio al Ponte hotel di Palermo, unitamente a Correra Carmela, dal 24 al 25. 1. 1980, dal 30 al 31.1.1980, dal 2 al 3.2.1980 e, presso l’Hotel President di Palermo, dal 20 al 21 e dal 26 al 27. 1. 1980; che Ragusa Filippo aveva preso alloggio al Jolly Hotel di Palermo dal 6 al 10.1.1980; che il fratello di Inzerillo Tommaso, Inzerillo Francesco, si trovava à bordo dell’aereo TWA 841 partito da Roma per New York il 16.1.1980, col quale erano state spedite valigie contenenti 24 chilogrammi di eroina, sequestrati all’Aeroporto Kennedy di New York (di tale episodio si parlerà in seguito).

Altri elementi degni di rilievo sono emersi dagli esami testimoniali, resi in istruttoria, da Ricciardello Gaetano (..), Costanza Agata (...), Costanza Caterina (...), Costanza Francesco (...), Bologna Nunzia (...): È stato riferito, infatti: che la telefonata agli Adanita, effettuata da casa di Costanza Agata per la cena al Vecchio Quattrocento, era stata fatta da Masino (Tommaso Inzerillo), a fine pranzo, su invito di Filippo Ragusa; che la decisione di andar via dal ristorante era stata improvvisa e che era stata presa dopo circa dieci minuti che i due sconosciuti, identificati per Adamita Emanuele ed Antonio, erano andati via (Ricciardello,…); da tavola che Filippo Ragusa, durante la cena, si era alzato e aveva parlato per un po’, in disparte, con gli Adamita (Ricciardello, ...); che Emanuele Ademita si era presentato come cantan te (Costanza Francesco,...).

È stata sentita come teste anche Correra Carmela (...), e quest’ultima, anche se il suo intento non è stato certo quello di collaborare colla Giustizia (la sua deposizione è infarcita di reticenze e di menzogne), ha fornito inavvertitamente utili elementi di prova.

La stessa, infatti, ha dichiarato: che aveva conosciuto Tommaso Inzerillo all’ippodromo “La Favorita” di Palermo e con lo stesso aveva intrattenuto una breve relazione; che all’ippodromo aveva conosciuto anche Ferrara Esmeralda; che aveva accolto l’invito di Tommaso Inzerillo di recarsi a Milano, dove questi doveva incontrarsi con Anselmo Fontanesi, un fantino col quale aveva dei cavalli in società; che all’aeroporto di Palermo avevano incontrato Filippo Ragusa e Ferrara Esmeralda e che l’Inzerillo ed il Ragusa mostravano di non conoscersi (poi, però, la Correra si è contraddetta, riferendo di avere appreso da Tommaso Inzerillo, prima della partenza che sarebbero andati in quattro a Milano); che non ricordava la presenza di un altro uomo (Filippo Ricupa); che aveva partecipato a Milano al pranzo a casa di una cugina di Filippo Ragusa ed alla cena, con i parenti di quest’ultimo, in un ristorante; che, durante la cena, si erano avvicinati due o tre uomini che erano stati presentati agli altri convitati ma non a lei. 

Che alla cena sicuramente non aveva partecipato Anselmo Fontanesi, perché essa lo conosceva personalmente e si sarebbe accorta della sua presenza; che, al ritorno da Milano, esse e Tommaso Inzerillo avevano alloggiato per una notte a Roma a casa di Ferrara Esmeralda, e, quindi, era rientrata a Palermo con Tommaso Inzerillo; che, alle fotografie esibitele (tra cui quella di Filippo Ricupa), riconosceva soltanto quella di Filippo Ragusa.

Tali risultanze consentono le seguenti considerazioni: anzitutto, la comitiva di Filippo Ragusa giunge a Milano, proveniente da Palermo, la mattina del 15 marzo 1980, pressoché contemporaneamente all’arrivo in quella città, provenienti da New York, di Emanuele Adamita e Francesco Rolli. È chiarissimo (conformemente, peraltro, a quanto aveva già detto il Rolli), che l’appuntamento al ristorante Vecchio Quattrocento fra i due Adamita, da un lato, e Tommaso Inzerillo, Filippo Ragusa e Filippo Ricupa, dall’altro, serviva per informare gli Adamita dell’invio dell’eroina dalla Sicilia.

In tale occasione, i due Adamita venivano informati della quantità di eroina che stava per arrivare e delle modalità del trasporto. Infatti, subito dopo l’incontro al ristorante, si recavano all’albergo Astoria di Busto Arsizio e, preoccupatissimi per l’ingente valore della droga, ne informavano a loro volta il Rolli (vedi la dichiarazione di quest’ultimo, sopra riportata).

I congiunti di Filippo Ragusa erano all’oscuro dei loschi traffici di quest’ultimo, come risulta dal contenuto delle conversazioni telefoniche registrate e dalle attendibili dichiarazioni rese dagli stessi e dalle modalità dei fatti.

È altrettanto decisivo per la responsabilità degli Adamita e, in particolare, di Antonio, che nessuno dei tre fratelli abbia riconosciuto, in fotografia, né Tommaso Inzerillo, né Filippo Ragusa, né Filippo Ricupa, nonostante la indiscutibile presenza di questi ultimi nel ristorante Vecchio Quattrocento e l’arrivo di due di essi a casa di Antonio Adamita la mattina successiva. Ed è, parimenti, un elemento di gravissimo peso che Emanuele Adamita si sia presentato ai parenti del Ragusa con falso nome (Fontanesi) e abbia dichiarato di essere un cantante, e che Antonio Adamita abbia dichiarato di non ricordare nulla di tale fatto.

Per contro, il nome e l’attività dichiarati da Emanuele Adamita costituiscono un ulteriore elemento di collegamento con Tommaso Inzerillo e con Filippo Ragusa. Si ricordi, infatti, che Tommaso Inzerillo aveva detto a Carmela Carrera che a Milano si sarebbero incontrati col fantino Anselmo Fontanesi e che l’amica di Filippo Ragusa, Ferrara Esmeralda, è, guarda caso, una cantante.

Filippo Ricupa, buon amico di Filippo Ragusa, non può, nonostante i volenterosi sforzi di Carmela Correra, essere ritenuto estraneo al traffico di stupefacenti. E’ addirittura impensabile che il Ragusa e lo Inzerillo, dovendo recarsi a Milano per organizzare la spedizione di un ingente quantitativo di eroina, consentissero a farsi accompagnare da un uomo estraneo al traffico e che, per giunta, non aveva nessun altro motivo per recarsi con loro in quella città.

La presenza in Vanzaghello, all’indomani della cena, di due dei tre uomini venuti da Palermo è ulteriore dimostrazione della responsabilità di tutti i soggetti implicati in tale episodio.

Peraltro, la presenza di essi a casa di Antonio Adamita è concomitante con l’arrivo a casa di questo ultimo degli scatoloni da Bagheria (Filippo Ragusa è originario di Bagheria) contenenti l’eroina.
E va rilevato ancora che costoro si sono fermati, a pranzo, in casa di Antonio Adanita.

Emanuele Adamita e i suoi fratelli dovevano godere della più assoluta fiducia da parte degli acquirenti della droga, perché merce del valore di circa dieci miliardi è stata loro affidata senza alcuna garanzia.

La scelta del Rolli da parte di Emanuele Adamita, peraltro, era stata già approvata a New York da Giuseppe Gambino.

La presenza di Filippo Ragusa, Filippo Ricupa e Tommaso Inzerillo a Milano e, prima ancora, a Palermo, è ulteriore gravissimo elemento di accusa nei confronti della “famiglia” Gambino di New York.

È di tutta evidenza che gli stessi curavano gli interessi degli acquirenti della droga e, se si tiene conto che Inzerillo Tommaso è cognato di Giuseppe Gambino, non si riesce a comprendere come possa dubitarsi della responsabilità di quest’ultimo.

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