Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Per circa un mese pubblichiamo ampi stralci del resoconto dei lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta della X Legislatura che per prima provò a ricostruire l’operazione Gladio. Nelle conclusioni della Commissione resta una frase che pesa più delle altre: «Persistono elementi di ambiguità e reticenza nel rapporto tra struttura e istituzioni democratiche». È il linguaggio della politica per dire che qualcuno mentì


Sempre nel corso della seduta dell’11 dicembre 1991, è stato fatto notare ai generali Ramponi e Inzerilli che, negli organigrammi della VII Divisione trasmessi dal SISMI, il «Gruppo OSSI» non è in alcun modo identificabile, perché tali organigrammi giungono, appunto, al livello di «Sezione» ed il «Gruppo OSSI» è stato dal 1986 al 1990 un’articolazione interna della «Sezione Addestramento Speciale» e, dal 1990, ha assunto la denominazione «Sezione Operazioni», che preesisteva con altri compiti.

Alla domanda se, oltre a questo, esistevano altri casi di «sottosezioni» della VII Divisione non individuabili dagli organi grammi trasmessi al Comitato, il generale Inzerilli ha risposto negativamente.

A scioglimento della riserva di integrazioni e chiarimenti formulata nel corso della seduta dell’11 dicembre 1991, il Direttore del SISMI ha trasmesso il già menzionato appunto del 18 gennaio 1992, che sostanzialmente conferma le risultanze documentali e testimoniali acquisite dal Comitato, arricchendole con alcune integrazioni e precisazioni che meritano di essere succintamente richiamate.

Si è già detto del mutamento dei compiti della Sezione «Operazioni» avvenuto nel 1990. Il documento ribadisce che la costituzione formale del gruppo «OSSI» è avvenuta nel 1986, con inquadramento nella «Sezione addestramenti speciali» della VII Divisione.

Il nucleo originario del «Gruppo OSSI» era costituito da personale altamente specializzato in forza alla «SAS» ed ha continuato a svolgere missioni di servizio analoghe a quelle già svolte in passato dal personale predetto. Fra queste ultime si ricordano: una ricerca finalizzata al rinvenimento del nascondiglio del generale Dozier (gennaio 1981) e una missione in Mozambico per la verifica della sicurezza di alcuni cantieri italiani (dicembre 1983).

Fra i compiti svolti dalla Divisione prima della istituzione formale del Gruppo «OSSI», l’appunto menziona il mantenimento dei contatti con i Servizi inglesi e americani e con le Forze speciali di questi Paesi, allertati per un eventuale supporto al 9° Battaglione incursori e a «COM SUBIN» in occasione della vicenda della nave Achille Lauro (ottobre 1985); la funzione di «interfaccia» fra le Forze speciali italiane e le principali società di navigazione aerea e marittima e la società AGIP, per l’addestramento operativo contro campagne terroristiche; la predisposizione informativa posta in atto a seguito del lancio di due missili libici contro l’isola di Lampedusa (maggio 1986).

Analoghe attività — estranee al settore di interessi della rete «S/B» — il Gruppo «OSSI» e la Divisione hanno continuato a svolgere dopo il 1986.

Per quanto riguarda, più in particolare, le connessioni in tempo di pace fra le attività del Gruppo «OSSI» e le attività di «Gladio», il documento ribadisce che esse si sono limitate all’addestramento e alle esercitazioni ed elenca tre esercitazioni di «infiltrazione-esfiltrazione » in cui è stata impiegata un’aliquota del Gruppo «OSSI».

In particolare: esercitazione «Fragola» (febbraio 1987); scopo dell’esercitazione: «verificare la possibilità di esfiltrare, in ambiente montano innevato, un operatore mediamente addestrato, con il supporto di esperti sciatori; compito degli “OSSI”»: «assolvere le funzioni di guida»; esercitazione «Primula» (ottobre 1987); scopo dell’esercitazione: «verificare la potenzialità delle reti “S/B” nel fornire assistenza ad un team di forze speciali impegnato nella condotta di una missione informativa in territorio occupato»; compito degli «OSSI»: «assolvere le funzioni del team delle “forze speciali”»; esercitazione «Edelweiss» (febbraio 1988); scopo dell’esercitazione: «addestrare il personale italiano alla cooperazione con le Forze speciali alleate nella condotta di operazioni in territorio occupato»; compito degli «OSSI»: «costituire una cornice di sicurezza in prossimità degli itinerari a rischio, percorsi dai teams alleati, senza stabilire alcun contatto con i teams e/o con gli esterni».

Il documento, infine, conferma le ragioni per cui i responsabili politici non sono stati informati dell’istituzione del Gruppo «OSSI», ragioni già esposte nella citata seduta del Comitato dell’11 dicembre 1991, e precisa che le richieste di scorta a personalità italiane impegnate all’estero in zone ad alto rischio erano, di norma, avanzate dal Ministero degli esteri. Deve, infine, segnalarsi che sono agli atti del Comitato alcuni documenti del 1981, che trattano di «personale operativo a disposizione del RUD» e delle modalità e tempi di transito nel Servizio di tale personale.

Dai predetti documenti si evince che il «RUD» è una struttura militare, ordinamentalmente esterna al Servizio, ma operativamente da esso dipendente, cui sono assegnati compiti di vigilanza ad edifici e di supporto logistico. Risulta, inoltre, come accennato, che dal 1981 si sono avviate le procedure di selezione (addestramento, esami e valutazioni di idoneità) atte ad individuare il personale idoneo ad essere incorporato nel Servizio.

Il personale operativo era stato reclutato, in buona parte, da unità paracadutiste. Invitato a fornire chiarimenti su questi temi, il generale Inzerilli ha illustrato (confermando le risultanze documentali) funzioni, compiti e status giuridico del «RUD», ed ha precisato che il reclutamento di personale militare attraverso questa particolare struttura (a tutti gli effetti militare) semplificava le procedure amministrative, trattandosi, in sostanza, di trasferimenti da un ente militare ad un altro.

Il generale Inzerilli ha poi precisato di essersi opposto all’idea di fare permanere il personale operativo nel «RUD» e di essere riuscito ad ottenerne il transito (dopo severe selezioni psico-attitudinali) nei ruoli del Servizio e, più in particolare, in quello della VII Divisione.

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