Un programma di oltre centocinquanta pagine non poteva essere sintetizzato in una sola puntata. Oggi tornano i Barbari analizzando altri aspetti dell’accordo con il quale lo scorso mercoledì Olaf Scholz è stato eletto cancelliere federale, dopo il lunghissimo cancellierato di Angela Merkel.

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Ottimi gli spunti per quanto riguarda i diritti civili. Giulia Saudelli, giornalista di DW, sottolinea in particolare un aspetto: «Significativa è l’introduzione di modalità per la doppia cittadinanza anche per chi non viene da uno stato membro dell’Unione europea. Una cosa rilevante e della quale si è parlato tanto in campagna elettorale». La legge sulla cittadinanza era stata modificata dalla coalizione rosso-verde al governo tra il 1998 e il 2005 e questo nuovo intervento permetterà di tenere sempre più in conto la dimensione plurale della Germania.

Commentando proprio tutti questi aspetti Saudelli ricorda come questa sia stata la parte forse sin dall’inizio in discesa per le trattative tra i tre partiti. Occorreva dare un segno di cambiamento rispetto al recente passato, rispetto cioè ai sedici anni di guida conservatrice. E del resto: «Su questi aspetti, tutte e tre le forze politiche condividono un approccio liberale nel senso europeo del termine. Forse ancor più Verdi e Fdp. Prendiamo il caso della vendita della cannabis: il partito più scettico era proprio quello socialdemocratico». L’accordo quindi era assolutamente a portata di mano.

Ci sono invece luci e ombre sul lavoro, ambito in cui la Spd porta a casa l’innalzamento del salario minimo a 12 euro l’ora, e sulla riforma dei contributi per la disoccupazione e la lotta alla povertà e quindi una riforma, che però appare poco più che cosmetica, dell’Hartz IV: «Il programma su questi aspetti è ancora molto vago, non è per niente chiaro come tutti questi istituti saranno modificati» continua Saudelli.

Prevista una enorme campagna sulle abitazioni (in particolare per costruirne di nuove) ma nel programma c’è ben poco sugli interventi normativi per tentare di bloccare l’impennata dei prezzi (e la nuova ministra per la casa, la socialdemocratica Saskia Esken, ha già dichiarato che non crede allo strumento degli espropri, sul quale a Berlino è passato un referendum).

Anche sull’Europa il testo è segnato da alcuni elementi molto interessanti ma anche da ambiguità che andranno, però, prima o poi sciolte.«C’è ancora da capire come Scholz si muoverà nei prossimi mesi e soprattutto come interpreterà il proprio ruolo la nuova ministra degli Esteri, Baerbock», conclude Saudelli.

Probabilmente però su questi temi sarà importante aspettare cosa succederà in Francia, partner storico della Germania. Non è un caso che la prima visita del nuovo cancelliere Scholz sia stata, venerdì scorso, proprio al presidente francese Emmanuel Macron.

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