Deutsche Vita

I Verdi non erano abbastanza Verdi: l’esperimento della seconda lista ecologista tedesca

29 November 2020, Hessen, Dannenrod: Several hundreds of activists march behind a banner with the inscription \\\"Forest instead of asphalt!!!\\\" through the forest towards the clearing lane. Environmental and climate protectors have been protesting for months in the Dannenr'der Forest against the controversial further construction of the Autobahn 49. Photo by: Boris Roessler/picture-alliance/dpa/AP Images
29 November 2020, Hessen, Dannenrod: Several hundreds of activists march behind a banner with the inscription "Forest instead of asphalt!!!" through the forest towards the clearing lane. Environmental and climate protectors have been protesting for months in the Dannenr'der Forest against the controversial further construction of the Autobahn 49. Photo by: Boris Roessler/picture-alliance/dpa/AP Images

Tanti giovani hanno abbandonato la speranza che i Verdi potessero essere la voce delle nuove generazioni in parlamento. Gli attivisti stanno entrando nelle sedi di governo attraverso una lista elettorale: la Klimaliste, un movimento grassroot che si è raccolto attorno a una posizione radicale sul limite del grado e mezzo al riscaldamento globale

  • La domanda è perché fondare un nuovo partito, quando in Germania esistono i Verdi, che quest’anno sono anche in rotta per il governo a Berlino. Parlando con Karim, un esponente del partito, apprendiamo che molti dei giovani che si sono uniti alla Klimaliste sono stati mossi dalla disillusione nei confronti della politica climatica dei Verdi.
  • Nella regione del Baden-Württemberg, attualmente governata dai Verdi che sono riusciti all’ultima tornata elettorale a strapparla ai democristiani, il governatore Winfried Kretschmann, in piena campagna elettorale prima del voto regionale della prossima primavera ha accusa la Klimaliste di spaccare l’elettorato ecologista e rubare percentuali importanti ai Verdi. 
  • La lista però ha già contribuito a radicalizzare il discorso pubblico sulla politica verde: ponendosi come “radicali del clima” hanno reso i Verdi i nuovi moderati, e i partiti che attingono allo stesso bacino elettorale sono stati costretti ad adattare la loro posizione di conseguenza.

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