Qual è la nuova declinazione della Vergangenheitsbewältigung, il superamento del passato, una partita che i tedeschi hanno sempre guardato da molto vicino, in una società multietnica? Probabilmente il «Menschen mit Nazihintergrund», ideato da due tedeschi con «sfondo migratorio», che ricorda che far pace con quello che è successo decenni fa non equivale a metterlo da parte
- Cosa vuol dire avere uno “sfondo migratorio” per quei 10 milioni così definiti nonostante detengano un passaporto tedesco, spesso fin dalla nascita?
- Per Moshtari Hilal e Varatharajah Sinthujan, il significato è molto chiaro. Ma a patto che esso sia accompagnato da un pendant altrettanto significativo: «Menschen mit Nazihintergrund», ovvero «Persone con sfondo nazista», per indicare tutti i tedeschi i cui antenati hanno beneficiato, in un modo o nell’altro, dall’essere cittadini del Terzo Reich.
- Una memoria multietnica dell’Olocausto è, effettivamente, un biglietto d’ingresso per accedere alla società tedesca – esso può però anche diventare uno strumento per togliere l’alibi della responsabilità collettiva.
Il tedesco è famoso per la sua elegante modularità. Concetti che in altre lingue richiedono due o tre parole per essere espressi, a volte intere frasi, sono riassumibili in una bella parola composta o l’aggiunta di un piccolo suffisso. È quindi tanto più sospetto quando è necessario ricorrere a perifrasi o articolate metafore per indicare qualcosa di molto semplice. «Menschen mit Migrationshintergrund» è uno di questi termini, letteralmente «Persone con sfondo migratorio». Certo, sarebbe sbag



