Il Taurus non ci abbandona. Il cancelliere resta fermo sulla sua posizione di non voler inviare missili da crociera in Ucraina, ma nel frattempo la discussione ha altre ricadute, stavolta sulla presidente della commissione Difesa e figura di spicco del campo liberale, nonché possibile Spitzenkandidatin di Alde.

Rischio per MASZ

Il caso delle intercettazioni legate alla fornitura di Taurus all'Ucraina la settimana scorsa è passato all'attenzione della commissione Difesa del Bundestag: anche quello, a giudicare da quanto è seguito, un posto non del tutto sicuro. Un sito di notizie ha infatti pubblicato informazioni riservate discusse in quell'occasione e ora la presidente della commissione - uno dei principali volti dei liberali in questa legislatura, Marie-Agnes Strack-Zimmermann, soprannominata MASZ - rischia grosso.

MASZ ha chiesto con una lettera alla presidente del Bundestag l'autorizzazione per indagare sulla fuga di notizie, e anche polizia e procura indagano per rivelazione di segreto: non è la prima volta in questa legislatura, specificano i media tedeschi. Ma è difficile che si possa risalire alla fonte delle informazioni sensibili discusse in quella sede, anche perché hanno partecipato 105 persone. La presidente del Bundestag Bärbel Bas ha criticato MASZ per il numero di convocazioni, inadatte dal suo punto di vista a una discussione così riservata.

Intanto, il cancelliere, motivando ulteriormente il suo no alle forniture, ha ammesso in maniera piuttosto diretta (mai così chiara, prima d'ora) che Francia e Regno Unito avrebbero contributo attraverso stazionamenti dei loro soldati alla causa ucraina: i missili da crociera necessitano di una complicata programmazione della loro traiettoria.

parole chiare

Nella sua visita a Israele nei giorni scorsi Olaf Scholz ha trovato parole sorprendentemente dirette nei confronti di Benjamin Netanyahu. Il cancelliere ha spiegato che non è accettabile guardare i palestinesi morire di fame e ha promesso ulteriori aiuti umanitari per la striscia di Gaza.

Per un paese che ha fatto della sicurezza di Israele la sua ragion di stato una dichiarazione pesante, considerato anche il sostegno inscalfibile che Berlino aveva finora espresso a Tel Aviv dopo il 7 ottobre. La visita lampo è servita a mandare un messaggio chiaro al premier israeliano, tra amici. Una missione difficilissima, in cui il cancelliere non può mai rischiare di esagerare nei confronti di Netanyahu. L'obiettivo resta il cessate il fuoco immediato.

divieto d'accesso

La città di Potsdam ha chiesto - e ottenuto - un divieto d'avvicinamento per il noto attivista d'estrema destra Martin Sellner, coinvolto anche nel giro di riunioni con i referenti di AfD e altre figure di spicco dell'universo neonazista che ha provocato grandi imbarazzi (e anche qualche punto in meno nei sondaggi) al partito nelle ultime settimane.

L'austriaco alla guida del Movimento identitario non potrà più entrare in territorio tedesco. La ragione del divieto, ha spiegato il sindaco di Potsdam, è la volontà di mostrare che la democrazia è in grado di difendersi per difendere valori e Costituzione.

Sellner potrà presentare ricorso. Di recente era stato arrestato in Svizzera durante una riunione di estremisti di destra dove avrebbe dovuto parlare davanti a un pubblico. La polizia è intervenuta per tutelare la pubblica sicurezza ed evitare scontri.

problemi da primo mondo

Chiudiamo con la legge di cui il mondo occidentale aveva bisogno. Gliel'ha data uno dei personaggi più citati di questa newsletter (ma non potremmo fare altrimenti): il governatore della Baviera Markus Söder. Finalmente, dunque, il Freistaat dispone di una legge che vieta il "gendern", cioè la lingua inclusiva rappresentata graficamente in tedesco con asterischi e doppi punti.

Un linguaggio che può essere traslato anche nel parlato con pause e doppie declinazioni, ma che adesso alle scuole e università bavaresi non potrà più essere utilizzato. Per Söder - da buon conservatore poco incline alle innovazioni - un modo di mantenere la lingua "comprensibile e chiara" ed evitare una lingua "ideologicamente orientata". La base della legge è l'opinione del Rat für deutsche Rechtschreibung, l'Accademia della Crusca tedesca, che ha respinto a più riprese la grafia inclusiva.

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