- I clamorosi autgol di Baerbock e la tenuta della Spd, l’altro partito di governo, hanno completamente stravolto la campagna elettorale della Cdu.
- Senza il proprio braccio destro ultracattolico, Laschet ha dovuto affidarsi a una ex direttrice della Bild e il suo vecchio avversario Friedrich Merz. Il risultato è una retorica aggressiva che poco si adatta al candidato.
- Secondo i sondaggi, i tedeschi non sembrano per ora spaventati dallo spauracchio di una coalizione di sinistra, e a due settimane dalle elezioni la Cdu/Csu non sembra essersi consolidata dietro la nuova linea.
La vittoria ha cento padri e la sconfitta è orfana. La disastrosa campagna elettorale di Armin Laschet, il candidato alla cancelleria della Cdu ha però così tanti genitori da non poter essere liquidata come un semplice incidente di percorso. La macchina politica dietro a Laschet ricorda meno una fabbrica di consenso e più un circo del conservatorismo tedesco, che offre di tutto, da cattolici integralisti fino a ex giornalisti di tabloid e milionari neoliberisti, con evidenti conseguenze sulla c



