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La settimana passata è stata ancora dominata dalla vicenda di Lützerath, dove gli attivisti sono arrivati allo scontro diretto con le forze dell'ordine. Una questione che ha pesanti ricadute politiche, soprattutto per i Verdi. Cresce anche l'attesa per la scelta del successore di Christine Lambrecht: la ministra della Difesa ha dato le dimissioni lunedì mattina, e la decisione di chi prenderà il suo posto sarà tutt'altro che facile.

Intanto, il ministro delle Finanze Christian Lindner intanto deve rispondere di accuse riguardanti la richiesta di un mutuo. Ma non è tutto politica: parliamo anche dello sci nell'Erzgebirge. Lo sport ha tradizione nella Germania est, ma gli imprenditori del turismo sono preoccupati dalle condizioni climatica.

Verde speranza

Per riprendere il discorso su Lützerath, la cittadina in Renania settentrionale-Vestfalia sgomberata per allargare un impianto estrattivo di carbone, ripartiamo da un tunnel. Nello specifico, quello costruito da una coppia di attivisti che hanno deciso di resistere fino alla fine contro lo svuotamento del paese. I due hanno lasciato il loro tunnel solo lunedì mattina, quando hanno deciso di assecondare le forze dell'ordine e l'azienda energetica Rwe ritirandosi dalla loro postazione dopo che gli attivisti che in superficie avevano bloccato lo sgombero con catene umane e resistenza passiva erano già stati allontanati nella giornata di domenica.

Il governo ha criticato l'opposizione degli attivisti, che a loro volta hanno polemizzato con le forze dell'ordine, che avrebbero agito con una violenza sproporzionata: secondo gli organizzatori della protesta ci sarebbero stati diversi feriti gravi. Secondo la Taz, la polizia si è resa braccio operativo di Rwe, un fatto "patetico" per la democrazia. La Zeit dedica un reportage alla protesta, seguendo Lakshmi Thevasagayam, la portavoce di Initiative Lützerath, che vive nel paese occupato da un anno. Il suo ruolo è quello di dare la misura dello scontro, con i poliziotti in assetto da combattimento contro gli attivisti disarmati che vengono trascinati via nel fango in un contesto che polarizza i sentimenti sempre di più.

La settimana scorsa la parola Klimaterrorist è diventata la Unwort des Jahres, l'obbrobrio linguistico dell'anno.
Ma lo scontro non provoca solo la spaccatura della società tra chi approva le operazioni degli attivisti e chi no, ma ha ricadute anche sulla politica. Le richieste degli ambientalisti mettono in crisi i Verdi, che devono difendere le decisioni del governo: per giustificare lo sgombero il partito ha argomentato con il salvataggio di altri cinque paesi e con la scelta di anticipare l'addio al carbone di otto anni. Ma per gli attivisti non basta.

Post Lambrecht

Lunedì mattina la ministra della Difesa Christine Lambrecht ha presentato le sue dimissioni al cancelliere Olaf Scholz. Una scelta non totalmente inattesa, dopo che con una serie di gaffe e scarsa incisività sul suo dicastero Lambrecht iniziava a diventare un peso insostenibile per il governo semaforo. Il cancelliere ha promesso che il suo successore sarà scelto a stretto giro, ma Scholz questa volta non può sbagliare: il ministero della Difesa è diventato un tassello centrale del suo progetto del cuore, la Zeitenwende.

Il mutuo di Lindner

Ma i problemi della coalizione semaforo non finiscono qui. Anche il ministro delle Finanze Christian Lindner ha le sue gatte da pelare: nello specifico, quelle individuate dalla procura di Berlino, che sta verificando i dettagli del mutuo che ha contratto con la BBBank di Karlsruhe, con cui da anni ha un rapporto stretto. Lindner ha partecipato a diversi eventi organizzati dalla banca: tra il 2017 e il 2019 ha ottenuto in sette appuntamenti compensi che vanno dai 35mila ai 73mila euro.

Tutti i rapporti economici in cui Lindner ha ricevuto pagamenti dalla banca sono pubblici, ma la procura si è attivata dopo che il ministro ha contratto un mutuo a gennaio 2021 per l'acquisto di una bifamiliare da 1,65 milioni di euro.

Contestualmente, le autorità hanno registrato un'ipoteca da 2,35 milioni di euro a favore della banca. Lindner ha continuato a intervenire in occasione di eventi organizzati dalla banca, e a poca distanza temporale è stata registrata un'altra ipoteca, stavolta del valore di 450mila euro. Gli inquirenti ora vogliono verificare il motivo che ha portato la banca a mettere in conto il rischio di vedere inevaso un credito di queste dimensioni.

L’altra memoria

Il prossimo 27 gennaio il Bundestag dedicherà per la prima volta un omaggio alle vittime queer del nazionalsocialismo. Il programma è già stato pubblicato e prevede, dopo anni di petizioni che chiedevano una commemorazione, la lettura di due testi da parte degli attori Jannik Schümann e Maren Kroymann, entrambi appartenenti alla comunità Lgbt. Schümann leggerà un testo di Karl Gorath, l'autore simbolo degli uomini omosessuali perseguitati, anche dopo il 1945.

Gorath stesso fu condannato più volte nel 1934, passò un periodo in prigione e fu poi spedito in un campo di concentramento. Riuscì a sopravvivere, solo per essere condannato di nuovo nel 1946.
Maren Korymann reciterà un testo biografico su Mary Pünjer, arrestata nel 1940 per "asocialità" e "Lesbierin" (una versione antiquata dell'espressione oggi maggiormente diffusa "Lesbe"). Fu uccisa nel campo di concentramento di Ravensbrück nel 1942.

Il sangue è rosso per tutti

Dal primo aprile donare il sangue sarà più facile per gli uomini omosessuali. Lo ha deciso il ministro della Salute Karl Lauterbach, che ha raccomandato la revisione delle linee guida per la selezione dei donatori. Attualmente gli uomini gay possono donare soltanto se nei quattro mesi precedenti non hanno avuto rapporti sessuali con un nuovo partner o con più di un partner.

Per gli aspiranti donatori etero la questione assume rilevanza soltanto nel caso in cui la persona abbia «partner che cambiano spesso». Ora, spera Lauterbach, anche la donazione del sangue sarà liberata dalla discriminazione nascosta. La possibilità di diventare donatore, ha detto il ministro «deve dipendere soltanto da eventuali comportamenti a rischio, non dall'orientamento sessuale».

Le altre Alpi

Mona Berner della Zeit dedica un lungo reportage alla stagione sciistica dell'Erzgebirge, la catena montuosa della Germania orientale dove tra qualche settimana si svolgeranno i campionati mondiali di sci. Una prospettiva difficilissima, considerate le condizioni climatiche che la regione sta vivendo: la neve è pochissima e il turismo invernale rischia di non aver più nessun senso a medio termine.

Il timore è che anche le manovre che ha in mente il Land per riorganizzare la fornitura d'acqua necessaria ai cannoni di neve artificiale possano non bastare per tenere in piedi il business.

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