Eccoci di nuovo a raccontarvi le cose che muovono, ispirano e scuotono i cittadini tedeschi. A poco più di una settimana dalle elezioni, è stato di nuovo un attentato a tenere col fiato sospeso il paese. È capitato di nuovo a Mannheim, dove un uomo ha puntato, al volante della sua macchina, un gruppo di persone in una via dello shopping. 

Trattative e budget

«Il mondo non aspetta noi». Friedrich Merz è stato chiaro fin dalla sera stessa delle elezioni, quando in un talk show ha invitato il suo partito e i futuri partner della Spd ad accelerare sulla formazione del governo. Le trattative sono iniziate venerdì scorso e stanno procedendo a ritmo sostenuto. I cristianodemocratici hanno però già trovato un intoppo: per mettere a terra il loro progetto di riarmo, avranno infatti bisogno di fondi ingenti, difficilmente recuperabili in un bilancio ordinario. 

Ci sono due possibili strade, considerato che nel nuovo parlamento la Grande coalizione non avrà la maggioranza qualificata dei due terzi necessaria per le modifiche costituzionali: questo blocca per esempio la strada per ritoccare il freno al debito iscritto in costituzione. Per modificarlo servirebbe il consenso della Linke, che però ha già presentato una lista di richieste e non intende avallare un’abolizione del freno utile solo a finanziare la spesa militare. L’altra strada percorribile sarebbe quella che implica il coinvolgimento del vecchio Bundestag, dove i numeri permettono di raggiungere quell’obiettivo con più facilità. In alternativa, Merz sta pensando a un nuovo Sondervermögen, un fondo speciale simile a quello da 100 miliardi di euro istituito da Olaf Scholz per la Zeitenwende, l’ammodernamento dell'esercito. Ma anche per questa ipotesi sarebbe necessaria una maggioranza qualificata: in più, viene già attaccata da chi non vede nel finanziamento a debito il futuro dell’economia tedesca. 

L’aumento della spesa militare e il sostegno dell’Ucraina sono diventati ulteriormente una priorità dopo la notizia che gli Stati Uniti intendono sospendere da parte loro gli aiuti in armi, sottolineano soprattutto gli esponenti della Spd. I capipartito di Spd e Cdu hanno anche specificato che servirà chiarezza anche in altri ambiti da finanziare, come infrastrutture, welfare e competitività delle imprese. Per le infrastrutture, in particolare, i due partiti stanno valutando di proporre un secondo Sondervermögen da centinaia di miliardi di euro. 

Orrore a Mannheim

Come vi abbiamo anticipato, lunedì il paese è stato scosso dall’ennesimo attentato. Stavolta a guidare la sua Ford Fiesta in un gruppo di persone è stato un quarantenne tedesco. Nel suo passato i giornali hanno individuato tracce di patologie psichiatriche, ma qualche anno fa era stato anche indagato per aver mostrato pubblicamente simboli riconducibili all’estrema destra.

Nonostante non ci fosse certezza sull’identità del conducente della vettura, alcuni esponenti di AfD non hanno esitato ad attribuire la responsabilità del gesto a un membro della comunità di migranti e richiedenti asilo. Un riflesso condizionato, ormai. 

Vi abbiamo ricapitolato tutti i dettagli qua

Mondo al contrario ad Amburgo

Le elezioni comunali di Amburgo – che però è da sola un Land autonomo – si sono trasformate in un piccolo premio di consolazione per i partiti di sinistra. Da sempre roccaforte rossa (non è un caso che due dei tre cancellieri socialdemocratici che ha avuto la Germania, Helmut Schmidt e Olaf Scholz, fossero di Amburgo), anche stavolta il porto sul Mare del nord non ha deluso. La Spd di Peter Tschentscher è rimasta il partito più votato con il 33,5 per cento dei consensi. Secondo partito la Cdu con il 19,8 per cento, terzi i Verdi (18,5 per cento). Segue la Linke all’11,5 per cento, AfD si ferma ad appena il 7,5 per cento dei consensi, comunque tantissimi per una città nota anche per il suo quartiere ribelle St. Pauli. Il sindaco ha immediatamente riaperto le trattative con i Verdi per continuare la coalizione che ha governato finora. 

Anche in questa campagna elettorale, com’è successo nelle ultime elezioni regionali in Brandeburgo, che pure la Spd ha saputo tenere, i vertici berlinesi si sono visti ben poco. La lettura del risultato locale viene interpretato come desiderio di continuità in tempi burrascosi. Il buon successo della Cdu invece è in linea con la ricollocazione dei consensi in tutto il paese, non c’è stata influenza di Merz su questa campagna elettorale. L’ambizione dei cristianodemocratici sarebbe quella di entrare nella prossima coalizione di governo della Bürgerschaft. ma non sembra probabile che Tschentscher decida di mollare i vecchi partner per i nuovi. 

Venticinque anni di pane depresso

Non sembra, ma parliamo di tv per bambini. Lo spunto è il venticinquesimo compleanno di Bernd das Brot, personaggio divenuto ormai storico del canale per bambini della tv pubblica Kika, cugino del nostro Raigulp. Bernd è un pane in cassetta dotato di mani e piedi (ma non degli arti che gli permetterebbero di utilizzarli davvero in maniera efficace), eternamente depresso ed esponente della specie degli “Homo Brotus Depressivus”.

Questa newsletter spesso verte su temi seri, ma anche in tempi complicati non vogliamo lasciare indietro il cazzeggio. Sembra una banalità, ma l’idea originaria della Deutsche vita era anche quello di portare un po’ della vita quotidiana dei tedeschi Oltralpe, e della vita quotidiana alla fine fanno parte pure i bambini e di conseguenza i cartoni. Nel caso specifico di Bernd das Brot, il personaggio è diventato una vera e propria istituzione per la sua capacità di parlare sia ai più piccoli che gli adulti (tanto che alcuni degli sketch notturni che vanno in onda dalle 21 alle 6, quando la tv per bambini non ha palinsesto, sono stati giudicati fin troppo “per maggiori di 18 anni”).

Il personaggio, inventato da Tommy Krappweis, andò in onda per la prima volta nel 2000, affiancato da altri due personaggi (Chili das Schaf – la pecora – e Briegel der Busch – il cespuglio –). Il primo sketch prevedeva una finta trasmissione di shopping tv in cui l’inventore Briegel proponeva dei prodotti assurdi, il cui (non) funzionamento veniva dimostrato proprio da Bernd. Dopo molte stagioni di questo classicone, il pane in cassetta si è definitivamente affrancato da una linea esclusivamente dedicata ai bambini e ha iniziato a coprire – oltre ai suoi hobby, che includono fissare la carta da parati in truciolo di casa sua e mangiare la Mehlsuppe, zuppa di farina – anche temi da maggiorenni. 

Con uno humour sempre molto corrosivo (e in parte purtroppo per voi troppo tedesco per esser tradotto) gli autori si sono dedicati a tante parodie (Star Trek, Harry Potter, ma anche diversi talent show famosi in Germania). Il parco giochi in cui hanno lasciato libero sfogo alla loro creatività è stato proprio il programma notturno: Bernd si occupa anche di criminalità, alcolismo, social media e storia tedesca. Proprio in questo ultimo capitolo delle sue avventure, il personaggio ha subito l’unica censura della sua storia, quando in un episodio si presentava con un baffetto considerato «disturbante» da diversi spettatori. La puntata è stata successivamente oscurata, anche se il creatore di Bernd ha sottolineato come si trattasse di un riferimento al Grande dittatore di Charlie Chaplin. Ma a parte questo passo falso, il pane in cassetta continua la sua carriera: un pupazzo sovradimensionato esposto a Erfurt, dove sede il canale, è stato “rapito” da un gruppo dedito all’occupazione di immobili vuoti. Una vera star. 

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