Deutsche Vita

Perché la diplomazia culturale di Berlino è ancora sottovalutata

Fachwerkhäuser in der Innenstadt von Celle (Niedersachsen), aufgenommen am 07.09.2017. Photo by: Silas Stein/picture-alliance/dpa/AP Images
Fachwerkhäuser in der Innenstadt von Celle (Niedersachsen), aufgenommen am 07.09.2017. Photo by: Silas Stein/picture-alliance/dpa/AP Images

L’idea di spingere la diffusione e lo studio del tedesco anche all’estero è stata un’idea del cancelliere socialdemocratico Willy Brandt: era un’occasione di riconciliazione postbellica e una colonna fondamentale della politica estera di Berlino. Oggi si è creata un’importante rete di centri di studio in tutto il mondo 

  • La strategia del Goethe Institut è soprattutto in linea con la volontà di rendere gli istituti un terreno culturale neutro e quindi eccellente per la propagazione di valori fondativi dello stato tedesco: pluralismo, inclusività e una discreta seduzione della società civile ed economica.
  • Se il Goethe Institut fornisce uno spazio culturale, le scuole tedesche sono gli strumenti per cementare i legami politici, economici e cognitivi che la Germania ha con i propri partner internazionali.
  • Le scuole tedesche, analogamente, sono a lungo state centri di riconciliazione postbellica, soprattutto in Francia e Italia. Ma è evidente che questi compiti non siano più sufficienti per giustificare le dimensioni dell’operazione.

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