Arne Schönbohm, il capo dei servizi segreti informatici tedeschi, sarà probabilmente spostato in un altro incarico dopo che un’inchiesta giornalistica ha rivelato i suoi contatti con un’azienda fondata da un ex agente del Kgb. 

Nell’ultima puntata di Zdf Magazin Royal il giornalista-entertainer Jan Böhmermann ha ricostruito il ruolo del capo del Bundesamt für Sicherheit in der Informationstechnik nell’organizzazione Cyber-Sicherheitsrat Deutschland (Consiglio di sicurezza cibernetica tedesco) fondata dallo stesso Schönbohm nel 2012. Da anni l’organizzazione viene criticata per gli stretti rapporti con la Russia, che grazie alla trasmissione di Böhmermann sono di nuovo all’ordine del giorno. Nello specifico, la trasmissione raccontava il caso di un’azienda denominata Protlion GmbH, in precedenza nota come Infotecs GmbH e controllata dalla russa O.A.O. Infotecs, fondata da un ex collaboratore del servizio segreto russo. 

Del circolo fa infatti parte anche un’azienda che sulla carta vende software di sicurezza IT “made in Germany” ma in realtà nasconde un’azienda russa riconducibile a un ex agente del Kgb che in passato ha ricevuto onorificenze da Vladimir Putin in persona. 

Ufficialmente il ministero dell’Interno, a cui Schönbohm risponde, non si espone sulla vicenda, ma diverse fonti della stampa tedesca riferiscono della volontà della ministra dell’Interno Nancy Fraeser di rimuoverlo dall’incarico. Non trattandosi però di una nomina politica, la procedura è complessa e sarà necessario trovargli un altro incarico. 

L’opposizione della Linke, ma anche qualche deputato della maggioranza, hanno già annunciato di voler chiedere spiegazioni al ministero guidato dall’esponente socialdemocratica sulla vicenda. 

Chi è il protagonista

Schönbohm era stato chiamato nel 2015 dal ministro dell’Interno della Cdu Thomas de Mazière con la speranza di dare un profilo forte e riconoscibile anche all’esterno a un ufficio che fino a quel momento era rimasto nell’ombra. Alcuni detrattori già all’epoca osservavano che Schönbohm sarebbe stato inadatto al ruolo che avrebbe dovuto ricoprire perché lobbista ed economista, ma decisamente inesperto in fatto di cybersicurezza. 

Quando nel 2019 era stata discussa per la prima volta la vicenda dell’organizzazione, il presidente si era distanziato e aveva dato indicazione ai suoi sottoposti di non mostrarsi più pubblicamente con i membri del circolo. Nonostante questa decisione, il mese scorso Schönbohm ha partecipato al decimo anniversario della fondazione, da lui definita un «importante generatore di spunti e scambi». 

Secondo altre fonti giornalistiche, però, l’intervento che Schönbohm aveva fatto in quell’occasione aveva ricevuto il via libera proprio dal ministero dell’Interno che ora vorrebbe riassegnarlo. 

Intanto, il circolo ha annunciato la volontà di espellere Protelion GmbH. Secondo un comunicato stampa, la procedura di espulsione era partita già il 30 settembre, dopo una richiesta di commento da parte dei media. L’organizzazione ha anche respinto l’accusa di ingerenze russe ribadendo che Protelion sarebbe entrata nel circolo soltanto a giugno 2020 e non ci sarebbero stati né colloqui né progetti comuni con l’azienda. Il presidente dell’organizzazione continua condannando l’aggressione russa all’Ucraina e l’attività collegata dei servizi segreti russi. 

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