Non tutti hanno un Sanremo da vantare (o criticare), ma nel dubbio è sempre possibile inventarne uno. È quel che è successo in Germania, dove l’evento pop è nato ex post per selezionare il partecipante all’Eurovision song contest, la gara musicale europea che in Italia ha assunto un peso rilevante, anche in termini di pubblico, soprattutto dopo la vittoria dei Måneskin.

I tedeschi partecipano fin dal 1956 e hanno perso una sola edizione, quella del 1996, quando nessun partecipante riuscì a superare il girone preliminare. Ad oggi, si contano due vittorie: la prima nel 1982, quando Nicole trionfò con Ein bisschen Frieden, e nel 2010, quando Lena portò a casa il trofeo con Satellite (la voce Wikipedia dedicata alle partecipazioni della Germania all’Esc elenca con fin troppa precisione anche tutte le altre partecipazioni e performance, come quella dei Dschinghis Khan del 1979 – quarto posto – o quella delle No Angels – ultimo posto – per chi volesse approfondire). 

La canzone leggera

Eppure, per qualche anno, fino al 1960, la scelta del candidato non era considerata un evento mediatico. Un aspetto curioso, considerato l’estremo interesse della televisione pubblica tedesca (e conseguentemente la grande fetta di programmazione) accordato alle trasmissioni di Schlager, la canzone leggera tedesca.

Dopo un primo calo di popolarità negli anni Settanta, il genere ha avuto un rilancio a metà degli anni Novanta, e oggi è guardato con un misto di orrore e amore per il kitsch soprattutto dalle generazioni più giovani. Nonostante le emozioni contrastanti, però, alcuni classici che combinano tradizione ed eurodance restano dei riempipista nelle discoteche e disegnano un collegamento ideale con gli chalet dell’après-ski sulle Alpi e il Ballermann, il locale nazionalpopolare per eccellenza dei tedeschi a Maiorca. 

Per venire incontro ai gusti più classici di una parte della popolazione più avanti negli anni (ma anche per tanti tedeschi meno giovani Schlager è sinonimo di cringe) la tv pubblica manda in onda parecchia programmazione dedicata: si tratta per lo più di programmi in cui un presentatore chiama a esibirsi sul palco gli artisti più popolari (uno dei più in voga attualmente è Giovanni Zarrella, di origini italiane, che va in onda il sabato sera in prime time sulla gemella di Rai2).

L’istituzione più storica è il Fernsehgarten, la versione estiva dei concerti teletrasmessi che ha anche ospitato in performance di dubbio gusto hit più giovanili come Layla. Il pezzo della scorsa estate è stato per gli uni inno della fine della pandemia e per gli altri simbolo del cattivo gusto nazionalpopolare. 

Il concorso ad hoc

Nonostante questa passione per la musica tradizionale (o per il kitsch, a seconda dei punti di vista), nessuno ha mai pensato di realizzare un Fernsehgarten dedicato all’Eurovision song contest. La trasmissione, il cosiddetto Vorentscheid, era intitolato tutti gli anni Ein Lied für..., Una canzone per… è nata solo nel 1960. Nonostante l’idea di coinvolgere pubblico presente e a casa, oltre che, negli anni più recenti, anche giurie straniere che hanno contribuito con il loro voto, l’appuntamento televisivo continua a esser guardato con una certa ironia, pure garantendo record di ascolti: negli anni Ottanta superava anche i 15 milioni di spettatori. Nel 2022, per dire, lo Spiegel in una critica televisiva paragonava il setting a un musical messo in scena in un teatro di provincia, che alla fine nonostante scenografia e fari continua a essere la palestra della scuola. 

Da anni poi produttori televisivi e musicali sono tormentati dalla scarsa qualità dei brani presentati e degli interpreti: dopo il successo di Satellite nel 2010 la Germania ha portato a casa solo performance mediocri. Rockstars, il pezzo di Malik Harris che ha vinto la preselezione, all’Esc ha totalizzato soltanto 6 punti, ottenuti tutti dal televoto europeo, mentre la giuria ha assegnato 0 punti, rilegando l’artista all’ultimo posto.

Quest’anno, il concept della trasmissione della selezione preliminare è ulteriormente cambiato, con otto partecipanti selezionati con candidature presentate alla tv e per la prima volta sui social, TikTok compreso. L’appuntamento è per il 3 marzo alle 22.20. Tra le domande frequenti c’è la ragione della scelta di questo orario: «Un esperimento» scrive l’emittente. «Abbiamo notato in molte occasioni che anche le trasmissioni del secondo prime-time raggiungono il pubblico».

Il resto della pagina è dedicato a un’ampissima presentazione dei concorrenti e dei loro pezzi, i cui video nutrono la passione per il trash con cui molti approcciano la trasmissione. 

Resta da vedere se l’evento riuscirà a sfondare anche su media considerati “giovani” come TikTok: il nono concorrente, Ikke Hüftgold, è stato scelto esclusivamente con la selezione sul social network cinese guadagnando più della metà dei 121.564 voti espressi. La sua Lied mit gutem Text (Canzone con un bel testo) ha un sapore da cultura Ballermann – non è la prima volta che Hüftgold si esercita nel genere – e porta al concorso la quota Schlager/eurodance, evidentemente ancora attraente anche per il pubblico di TikTok. 

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