Accorpamento della data delle elezioni amministrative con quelle europee, via libera al disegno di legge sulla regolamentazione della beneficenza, decreto legislativo per il sostegno agli anziani non autosufficienti. Sono le principali misure approvate oggi dal Consiglio dei ministri. 

Nell’occasione la ministra del Lavoro Marina Calderone ha anche fatto il punto sull’assegno di inclusione, che ha sostituito il reddito di cittadinanza: sono 651mila le domande acquisite dalla piattaforma. Le famiglie che l'hanno presentata entro il 7 gennaio sono 450mila e «da domani potranno ritirare la carta e saranno effettuati o i pagamenti», dice la ministra. L'importo medio è di 645 euro al mese.

«Il processo – ha detto Calderone – si sta compiendo con un presupposto importante: le domande processate dalla piattaforma vengono sottoposte ad un controllo preventivo prima dell'erogazione dell'assegno».

Assistenza agli anziani

Ma andiamo con ordine. Arriva, in via sperimentale per un biennio, un ulteriore aiuto mensile per gli anziani ultraottantenni non autosufficienti con «un livello di bisogno assistenziale gravissimo» e un Isee socio-sanitario inferiore a 6.000 euro. Si tratta di una platea molto piccola, intorno alle 25 mila persone, per le quali l'assegno di accompagnamento cresce dai 531,76 euro fino a 1.380 euro, secondo le cifre fornite dalla viceministra del lavoro, Maria Teresa Bellucci. Per di più parliamo di un biennio di sperimentazione, la misura non è strutturale.

“Election day” e sindaci dei piccoli comuni

Si svolgeranno nel weekend 8-9 giugno le elezioni europee, amministrative e regionali. Lo ha stabilito il Consiglio dei ministri. Ok anche alla possibilità di un terzo mandato per i sindaci dei comuni tra i 5mila e i 15mila abitanti, mentre sotto i 5mila non ci saranno più limiti al numero di mandati.

Influencer e beneficenza

Varato il cosiddetto “ddl Ferragni” con multe fino a 50mila euro. Le norme riguardano la trasparenza della commercializzazione dei prodotti i cui proventi vadano in beneficenza. Le norme secondo il ministro del Made in Italy Adolfo Urso vogliono «assicurare che l'informazione sia chiara e non ingannevole quando vengono commercializzati prodotti i cui proventi vadano ad iniziative solidaristiche», ha detto Urso in conferenza stampa. Tra le disposizioni anche l'obbligo per i produttori «di riportare sulle confezioni le informazioni tra le quali l'importo destinato alla beneficenza, se predeterminato».

«Sono lieta che il governo abbia voluto velocemente riempire un vuoto legislativo», scrive in una nota Chiara Ferragni. «Quanto mi è accaduto mi ha fatto comprendere come sia fondamentale disciplinare con regole chiare le attività di beneficenza abbinate alle iniziative commerciali».

Di diverso avviso le associazioni dei consumatori. Per esempio Massimo Dona dell'Unione nazionale consumatori, riservandosi di leggere il testo, dice che «le multe continuano a essere insignificanti, ridicole e soprattutto infinitamente inferiori a quelle che l'Antitrust può comminare oggi per pratica scorretta e che possono arrivare fino a 10 milioni». «Se nel testo si fa riferimento anche al Codice del consumo si tratta di un passo avanti rispetto alla prima bozza, un miglioramento che però sarebbe del tutto vanificato se l'Antitrust avesse il limite di poter intervenire per la sua violazione solo in caso di reiterata inottemperanza. Insomma, a titolo di esempio, nel caso della Ferragni se la norma fosse stata già vigente, la multa sarebbe stata di 50mila euro invece che di un milione».

Concordato fiscale

Il nuovo concordato preventivo biennale con il fisco per autonomi e piccole imprese si rivolge a una platea di circa 4,1 milioni di contribuenti. Il nuovo concordato non sarà riservato solo ai contribuenti virtuosi sulla base delle “pagelle fiscali” Isa con voto uguale o superiore a 8, ma sarà esteso anche a chi sta sotto tale soglia, ovvero il 55% del totale dei circa 2,4 milioni di soggetti Isa. Potranno accedere al concordato anche 1,7 milioni circa di contribuenti con regime forfettario con flat tax al 15%. La misura, che nelle stime dovrebbe portare in cassa 1,8 miliardi di euro di gettito in due anni, permette al contribuente di bloccare per 2 anni la base imponibile su cui pagare le imposte sulla base di una proposta dell'Agenzia delle entrate.

Critiche feroci anche su questa misura, in particolare dal Pd. Maria Cecilia Guerra, responsabile Politiche del Lavoro nella segreteria Pd, parla di «resa agli evasori». 

Il viceministro Leo «ci ha raccontato tante volte che col concordato preventivo biennale, grazie alla mole di informazioni nelle banche dati e alla fatturazione elettronica "potremo dire in modo millimetrico al contribuente quanto guadagnerà nel prossimo biennio e, in base a questo, concordare quante tasse paghera”. Oggi che il Consiglio dei ministri ha deciso che il concordato verrà esteso a tutti i contribuenti, anche a quelli per cui, secondo la valutazione dell'Amministrazione finanziaria, non si hanno dati affidabili». «Sappiamo che gli inaffidabili dichiarano mediamente il 70 per cento in meno degli affidabili, ma che possiamo farci: l'Amministrazione non ha capacità operativa sufficiente per fare i controlli e allora, prendiamo per buono quello che hanno dichiarato e gradualmente, molto gradualmente, cerchiamo di chiedere loro qualcosa in più. Una resa indecorosa nei confronti dell'evasione che avrà come unico esito quello di spingere all'inaffidabilità anche i contribuenti che oggi sono considerati affidabili».

© Riproduzione riservata