Banca d’Italia e Corte dei conti fanno il poliziotto buono e quello cattivo dei conti del governo. Ma solo mettendo insieme le analisi dell’una e dell’altra si può capire la realtà della condizione di economia e conti pubblici
- Banca d’Italia e Corte dei conti, o anche poliziotto buono e poliziotto cattivo nella valutazione del Documento di programmazione economica e finanziaria (Def) del governo.
- Banca d’Italia ha raccomandato cautela nella transizione perché al momento anche le imprese sane rischiano di non farcela e sottolinea la sostenibilità del debito.
- La Corte dei Conti dice che il sentiero è stretto e ricorda che oltre a fare spesa buona, il governo deve limitare quella cattiva.
Banca d’Italia e Corte dei conti, o anche poliziotto buono e poliziotto cattivo nella valutazione del Documento di programmazione economica e finanziaria (Def) del governo, l’una pronta a ricordare che la spesa al momento è buona e l’altra a ricordare che c’è anche quella cattiva da ridurre. Oggi le commissioni Bilancio di Camera e Senato hanno condotto le audizioni sul Def licenziato giovedì dal governo che stima un deficit all’11,8 per cento per quest’anno, un debito molto vicino al 160 pe



