Trattate equamente, per una volta, anche se per il tempo di una settimana. Dal 6 al 13 marzo i supermercati Coop taglieranno la tampon tax, cioè il costo occulto che le donne pagano in più per il semplice motivo di avere il ciclo mestruale, e ridurranno l’Iva su tutti gli assorbenti in vendita.

La catena di supermercati ha annunciato ieri che in prossimità della festa della donna ha in programma di ridurre l’Iva sugli assorbenti al quattro per cento, accomunandoli quindi ai beni di prima necessità come pane, latte, ma anche a giornali e periodici o ad alcuni materiali di edilizia.

Per Coop si tratta di una delle misure della campagna Close the gap con cui la società vuole migliorare il proprio approccio alla parità di genere.

Il marchio ha deciso tra le altre cose di aderire e promuovere la petizione lanciata dall’associazione Onde rosa. Da tre anni il movimento fondato da un gruppo di ragazze ventenni ha coniato la parola d’ordine “Stop tampon tax, il ciclo non è un lusso” e raccoglie firme per la riduzione della imposta sugli assorbenti: ad oggi i firmatari sono quasi mezzo milione, quasi un utente su venti di quelli registrati sulla piattaforma Change.org.

Il nostro sistema fiscale tratta gli assorbenti femminili come fossero un bene di lusso, assegnando la stessa imposta sul valore aggiunto di abbigliamento, sigarette, vino, che non sono considerati di prima necessità.

«Un errore di valutazione»

Maura Latini, amministratore delegato di Coop Italia, ha detto: «Quella dell’abbassamento dell’Iva sugli assorbenti non è solo una questione economica, di puro risparmio, ma anche culturale. La scelta di tassare come bene di lusso un assorbente è prima di tutto un errore di valutazione e un messaggio sbagliato, che si traduce in una discriminazione concreta contro la quale vogliamo contribuire ad attivare l’attenzione di donne e uomini».

Ad oggi sono molti i paesi in cui la tampon tax è stata ridotta o addirittura abolita. Primo è arrivato il Canada nel 2015, poi Francia, Belgio e Olanda e dal primo gennaio 2021 anche il Regno Unito. 

In Italia con l’ultima legge di bilancio si è arrivati persino a ridurre la tassazione sul tartufo ma non quella sugli assorbenti: è stata decisa una riduzione soltanto per quelli compostabili, cioè l’uno per cento del venduto. 

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