Il governo scrive alle partite Iva per convincerle ad aderire all’accordo. Ma la minaccia di nuovi controlli non funziona perché le verifiche restano troppo poche
All’ultima mano nella partita a poker con gli evasori fiscali, il governo gioca la carta della disperazione. L’Agenzia delle entrate si prepara a inviare due milioni di lettere alle partite Iva che nei mesi scorsi non hanno aderito al concordato preventivo biennale. La misura tenuta a battesimo dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo si è fin qui rivelata un flop, a dispetto di incentivi di ogni tipo, compresa una sanatoria sulle imposte evase tra il 2018 e il 2022. Alla scadenza del 31 ott



