Il governo in cerca di 20 miliardi per mantenere le promesse elettorali. Aumentano le pressioni dei partiti su Giorgetti. Il rischio di nuovi tagli
Dopo le ferie forzate della campagna elettorale, con la consueta abbuffata di slogan e propaganda, riapre in questi giorni il grande cantiere italiano dei conti pubblici. L’impalcatura di partenza, alquanto pericolante, non autorizza grandi speranze. Scarseggia il cemento, cioè i soldi. E anche sul capomastro sono tornate circolare voci e ipotesi di ogni tipo. Giancarlo Giorgetti, il ministro dell’Economia chiamato a dirigere i lavori, teme di ritrovarsi in balia di apprendisti stregoni, molto n



